Diplomate magistrali. “Ancora una volta la scuola è nel caos e questa volta con l’aggravante, per docenti, alunni e famiglie, di essere nel pieno dell’anno scolastico. Mi chiedo perché i giudici non abbiano anche tenuto conto del buon senso e della buona funzionalità della scuola; mi chiedo come si possano trattare così migliaia di docenti che, dopo anni di insegnamento e con una abilitazione sul campo, si ritrovano in una condizione peggiore della precedente”.
Con queste parole, pronunciate ai microfoni di radio Cusano campus, l’assessore all’istruzione per la Regione Veneto, Elena Donazzan, commenta la situazione che stanno vivendo decine di migliaia di maestre diplomate magistrali che hanno visto la loto vita professionale stravolta dalla sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre.
“Il pronunciamento del massimo organo della giustizia amministrativa – fa notare l’assessore – interviene dopo sette precedenti sentenze di opposto tenore, che hanno stabilito il diritto per questi insegnanti di essere assunti in ruolo. I giudici del Consiglio di Stato hanno ribaltato la giurisprudenza consolidata cancellando così migliaia di precari storici della scuola che, conseguito il diploma magistrale prima del 2001-2002, da anni garantiscono la formazione di decine di migliaia di bambini della scuola dell’infanzia e della primaria. Precari che hanno ottenuto l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento e, in alcuni casi, anche l’inserimento in ruolo con contratto a tempo indeterminato. Gli effetti della decisione del Consiglio di Stato non solo sconvolgano i percorsi professionali e di vita di migliaia di docenti, ma ribaltano anche il principio della continuità didattica”.
L’assessore Donazzan ha in agenda un incontro con la Ministra Valeria Fedeli per presentare la sua proposta per risolvere una questione che rende precaria non solo la posizione delle maestre diplomate magistrali ma anche quella di migliaia di bambini che quotidianamente vengono formati, accuditi ed educati, proprio da quelle stesse maestre. Per ascoltare l’intervista integrale clicca qui sotto