Oggi parliamo, ammirati, del percorso agonistico di una delle più longeve atleta nella Pallavolo, Francesca Piccinini, simbolo di un gruppo strepitoso capace, con la Nazionale azzurra, di arrivare in cima al mondo nel 2002.
Francesca ha compiuto 39 anni lo scorso 10 gennaio ed è un esempio non soltanto di tecnica, applicazione, determinazione, grinta ma anche di sana gestione tanto che è tra le più grandi d’età ma soprattutto tra le più efficaci, a dispetto della carta anagrafica.
Ha cominciato nel 1991 con la squadra di Serie D della Robur Massa, squadra della sua città, Massa Carrara. E’ un gruppo sperimentale, una sorta di Primavera della società toscana, tanto che l’anno dopo è inserita nella prima compagine, che affronta il campionato di Serie B1. Il passo non è semplice ma ha un certo fascino, per arrivare in Serie A1. La chiama nel 1993-94 la Carrarese e lei esordisce nella più importante vetrina italiana il 7 novembre del 93, a soli 14 anni. Nel 1994 la Piccinini è medaglia d’argento al Campionato d’Europa Under 19 e dodici mesi arriva, a sedici primavere, la chiamata della Nazionale maggiore. La sua prima gara in azzurro la gioca il 10 giugno contro gli Stati Uniti, con l’Italia superata per tre set a uno.
I due anni a Carrara sono egualmente divisi tra la Serie A e l’A2: nel 1995-96 è una giocatrice della Pallavolo Reggio Emilia e l’anno successivo veste i colori della prestigiosa Volley Modena. E’ con la società emiliana che arrivano le prime soddisfazioni e gioie, da leggere nella conquista della Coppa delle Coppe e nella Supercoppa europea per club. Con la Nazionale Francesca Piccinini è campionessa d’Europa Under 19 e medaglia d’argento Under 20 al Campionato del Mondo del 1997. L’Italia, quell’anno, vince anche i Giochi del Mediterraneo.
Nel 1997-98 gioca nel Volley 2000 Spezzano, realtà di Fiorano Modenese, ed è una delle prime atlete a lasciare l’Italia per tentare la fortuna all’estero: va in Brasile, nella Superliga, la Serie A carioca, con il Paranà Volei Clube, che arriverà secondo, in campionato. Nel 1999 con la nazionale arriva terza all’Europeo, con una costante frequentazione del podio.
Nel 1999-2000 Francesca Piccinini è tra le giocatrici pià ricercate dalle grandi società: la prende il Volley Bergamo, con cui vince tutto quello che c’è da vincere, in Italia, e nel Vecchio Continente. Stiamo parlando di ben 4 scudetti e due Coppe Italia, ma anche di ter Supercoppe nel nostro paese. E in Europa? Trionfi tutti d’oro: 5 Coppe dei Campioni e una Coppa delle Coppe, che per lei è la seconda.
E’ uno stupendo fiore, la sua carriera, che sboccia come il suo cristallino talento. Nel 2002 è Campionessa del Mondo con l’Italia, che vince la Coppa del Mondo nel 2007. Quando l’Italia supera per 3 a 2 gli Stati Uniti d’America l’8 novembre 2002 Francesca è nominata Cavaliere d’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, e nel novembre di due anni dopo il Presidente del CONI le assegna la più alta onorificenza, il Collare d’Oro al Merito Sportivo.
Le azzurre con lei sono sul tetto d’Europa nel 2009. E tante sono le medaglie di bronzo e d’argento fino al 2005 e tanti piazzamenti arrivano anche dal World Grand Prix dal 2004 al 2010.
Negli 2012-2013 la Piccinini viene chiamata dal Chieri Torino Volley Club e poi per due anni gioca nella neonata LJ Volley Modena.
Le soddisfazioni non tardano ad arrivare anche a 36 anni passati. Infatti nel 2015-2016 è una giocatrice del Volleyball Casalmaggiore, che vince la SuperCoppa italiana e la Coppa dei Campioni, e Francesca è designata quale MVP, la miglior giocatrice di tutta Europa. Ed è la terza volta negli ultimi 6 anni. Applausi a scena aperta.
L’anno dopo passa alla Agil Volley Novara, naturalmente in Serie A1, e la formazione piemontese conquista lo scudetto e la SuperCoppa Italiana 2017.
Fin qui ha vinto 5 volte lo scudetto, 2 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 6 volte Campionessa d’Europa, tra il 1999-2000 e il 2016, 1 Coppa Confederale e 2 Coppe delle Coppe, e la SuperCoppa d’Europa nel 1996.
Come tutti gli atleti di un certo livello, Francesca Piccinini ha pubblicato nel 2004 la sua biografia nel 2004, dal titolo La melagrana.