Mattia Feltri è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

LA RUBRICA SU LA STAMPA HA FESTEGGIATO UN ANNO

“Oggi compie un anno, il 24 gennaio di un anno fa uscì il mio primo buongiorno. Sono contento che sia passato un anno, perché con molto realismo, visto che prima di me c’era un fuoriclasse come Massimo Gramellini, non era per niente scontato che arrivassimo a un anno di vita. C’erano delle preoccupazioni, per ora ce l’abbiamo fatta. Poi basso profilo e andiamo avanti a lavorare. Quando si ha una rubrica quotidiana la tua testa è sempre sintonizzata lì, tutto il giorno quando vedi o senti qualcosa pensi se possa o meno essere uno spunto interessante. In generale mi metto a scrivere verso le 18 o le 19. Un po’ di angoscia c’è sempre, se non si è un pochino preoccupati vuol dire che c’è qualcosa che non va. Quando capita che un buongiorno vada particolarmente bene bisogna chiudere tutto e pensare a quello della mattina dopo. Quando capita che non sai cosa scrivere, non bisogna farsi prendere dall’agitazione. Un mio direttore mi disse che quando non sei in giornata non devi farti autorete, devi buttare la palla in corner”.

IL BUONGIORNO A CUI MATTIA FELTRI E’ PIU’ LEGATO

“Alcuni sono andati meglio di altri. E’ andato molto bene, ad esempio, quello che è uscito ieri sulla questione di Cassino. Segnalavo in questo buongiorno che è assurdo che i giornali dedicassero delle pagine alla storia di una ragazzina di 14 anni, con il diritto di cronaca che rade al suolo la privacy e la tutela di una minorenne. Il fatto che questa notizia sia scomparsa dai giornali di oggi, non so quanto abbia inciso il buongiorno, è per me motivo di soddisfazione. Non c’è un buongiorno a cui voglio particolarmente bene, credo che il buongiorno, come tutte le rubriche quotidiane, diventi un discorso unico”.

SULLA CAMPAGNA ELETTORALE

“E’ una campagna elettorale completamente insensata, con dei programmi particolarmente fantasiosi. Sanno tutti che non possono vincere, fanno delle promesse che poi non sono tenuti a mantenere, tanto al governo non ci vanno e non ci vanno sicuramente nelle forme che vengono prospettate oggi. Tutti possono promettere quello che vogliono sapendo che domani non dovranno risponderne”.