Juel? Donne artiste ce n’è poche. Perché la personalità non si compra e non è collegata col bel canto. E così capita che, quando brilla una stella in questo cielo nero, la si veda da molto lontano. “Cattiva” è il nuovo singolo della ragazza, uscito dal 12 gennaio in tutte le piattaforme digitali per Limited Music Trade/Believe e dal suono inconfondibile. Già dalle prime note arrivano l’urban, il reggaeton, l’electro e l’hip hop. Un ritmo sostenuto che accompagna le rime di Juel che attraverso i suoi testi parla delle proprie esperienze, dove il canto rappresenta la sua valvola di sfogo. Uno sfogo che fa in esclusiva in questa intervista per la redazione di Tag24.
Chi?
Juel, alias Chiara Panzieri, è nata davanti una bottiglia di nero d’avola in una serata goliardica con un caro amico, anch’esso cantante. Ho frequentato poco il circuito rap romano ma ho conosciuto quelle poche persone giuste che mi hanno trasmesso il buono di questo mondo e l’ho fatto mio e a modo mio. Per lavoro e per gusto ho sempre ascoltato diversi generi musicali ed ho imparato a rispecchiarmi in essi senza sentire l’appartenenza ad un singolo clan. Uso tutti i mezzi a mia disposizione per comunicare: la scrittura, la danza, la musica e la pittura, lo faccio senza limiti stilistici seguendo l’onda emotiva di quel dato momento o periodo.
Che cosa?
Mi ha portato a scrivere il bisogno di trovare nuove forme di espressione in un periodo in cui non mi bastava più ciò che stavo facendo e non riuscivo a sfogare la mia energia completamente. Mi sentivo intrappolata in un ruolo troppo stretto per la mia persona, frequentavo un ambiente che non mi dava più quella forte emozione e che non rispecchiava il mio modo di essere e vivere…troppo superficiale e sporco per Juel. Poi ho sempre amato scrivere e grazie ad alcune amicizie ho imparato a farlo in rime e affinando il mio personale modo poetico di vedere le cose e tirarle fuori.
Quando?
Era già da anni che scrivevo canzoni e che le registravo ma non trovavo il modo di concretizzare fino alla pubblicazione la mia musica. Sono inciampata professionalmente in un paio di occasioni poco fortunate e ho dovuto ricominciare da capo il mio percorso artistico iniziando con il cambiare per ben due volte il nome d’arte… Con Juel ho battezzato la mia nuova persona artistica e il mio nuovo percorso fatto di cuore e polso, sentimento e concretezza! Nell’ ottobre 2015 con la conoscenza della Limited Music Trade ho iniziato a vedere i risultati di tutte le fatiche e i sacrifici fatti fino a quel momento. Il PR1MO gennaio 2016 è scomparso il mio caro amico, colui che mi ha trasmesso con amore la sua arte e con altrettanto amore scelto il mio attuale nome… E’ una data importante per me perché segna una svolta nella mia vita e la presenza di determinazione nel raggiungimento dei miei obiettivi oltre ogni misura.
Dove?
Quando mi viene l’ispirazione nulla mi ferma neanche il sonno, è successo di non riuscire a dormire nonostante la stanchezza e l’orario e che da dentro il letto in piena notte io abbia preso il cellulare e scritto delle rime. Non è una cosa strana per chi ama questo “lavoro” camminare con in tasca carta e penna, fermarsi dal fare qualsiasi cosa se viene un’idea per una canzone e scrivere o registrarla sul cellulare… Quindi per me è ovunque e aggiungerei qualunque cosa stia facendo o succedendo…
Perché?
Ho iniziato a ballare perché’ non riuscivo a stare ferma quando sentivo la musica…ho iniziato a scrivere quando non riuscivo a parlare per comunicare cosa sentivo dentro…quindi per istinto … per necessità. Perché la musica mi fa stare bene e mi aiuta ad essere completa. Perché’ mi sento in armonia e sento di rispettarmi se faccio ciò che mi viene naturale.
Ecco il video di “Cattiva” di Juel:
Ogni tanto qualcosa di buono succede nella musica italiana.
si, ma intanto continuano a propinarci Sanremo.