L’Italia e il dovere di avere una visione:

«Se pensi che l’istruzione sia costosa, prova con l’ignoranza»

Queste parole non sono state pronunciate da Derek Bok, rettore dell’università di Harvard, una delle tante voci autorevoli citate nel libro “La cultura si mangia!”, un pamphlet suddiviso in 7 capitoli in cui gli autori, Bruno Arpaia e Pietro Greco, restituiscono al lettore una panoramica del nostro paese marcando errori e scelte contestabili risalenti non solo agli ultimi anni di politica, ma addirittura a decenni e decenni fa, quando lo stato di salute dell’Italia era decisamente buono.

Cosa è cambiato, dunque, col procedere degli anni e col susseguirsi di schieramenti politici, di volta in volta o alternativamente, alla guida del Paese? Perché l’Italia è mutata? Come è avvenuto il passaggio che l’ha trasformata da paese creativo e specializzato in paese dove non si inventa più niente di nuovo e non si investe più nel cambiamento e in ciò che lo agevola e lo favorisce? Qui non si parla solo di cultura in senso stretto ma anche di ricerca scientifica, sviluppo e istruzione. Quella stessa istruzione per la quale, fatti alla mano, non sembra avere più senso spendere soldi. Non stupiamoci e non indigniamoci se ci dicono che non siamo più innovativi e mentre gli altri avanzano noi restiamo indietro: senza formazione, senza quello che una volta poteva essere la licenza media, poi il diploma e ora la laurea, non si va avanti, non si dispone degli strumenti critici per creare, per rischiare in modo intelligente.

Per progredire e per farlo in ogni ambito servono nuove conoscenze e le nuove conoscenze possono essere acquisite solo con un’adeguata formazione e un adeguato finanziamento alla ricerca. Perché nessun governo sembra volerci veramente puntare? Perché per trovare esempi di città visionarie dobbiamo tornare indietro di 50 anni e trovarci a Trieste, dove un fisico teorico si mise d’impegno per renderla città della scienza, o andare in Puglia per vedere come puntare sulla cultura porti anche introiti? Non dovrebbe essere il fine ultimo di ogni paese che si rispetti avere una visione e profondere ogni tipo di sforzo ed ogni singola energia per seguirla e realizzarla?