Nella storia del Pugilato uno degli apripista della seconda metà del secolo scorso è stato di sicuro Floyd Patterson, figura di spicco della Boxe a stelle e strisce e di livello assoluto. Nato a Waco il 4 gennaio del 1935, è stato, pensate, soltanto diciassettenne, Campione Olimpico a Helsinki nel 1952. Di lì a poco avrebbe continuato l’ascesa nella noble art: quattro anni dopo è Campione del Mondo dei Pesi Massimi, dal 1956 al 62 con una breve pausa nel 59.

Infatti tre anni dopo i Giochi Olimpici finlandesi nel 55 è professionista e l’anno dopo, il 30 di novembre, è il più giovane atleta della storia a diventare campione Mondiale della categoria più importante, perché dopo il ritiro dell’indimenticabile Rocky Marciano, che ha lasciato imbattuto dopo ben 49 incontri disputati, il titolo era rimasto vacante.

La sorpresa è che questo agilissimo ma potente giovanotto superò, tra la sorpresa di tutto l’ambiente pugilistico, l’esperto Archie Moore per Knock Out alla quinta ripresa; accadde nel match di Chicago.

Ha difeso la corona mondiale per ben quattro volte fino a perderla il 26 giugno 1959 per mano dello svedese Ingemar Johansson in un incontro in cui Patterson finì al tappeto ben sette volte in soli 3 round. Una sconfitta che non andò giù a nessuno, anche perché un anno dopo, nel giugno del 1960, il bravo Floyd batté lo svedese in sole 5 riprese. E’ stato il primo peso massimo a riconquistare il titolo: soltanto un certo Cassius Clay lo ha superato, in questo specifico parametro. Il futuro Muhammad Alì avrebbe ripreso lo scettro del primato assoluto per tre volte.

Arrivarono esami più difficili, per Floyd Patterson, dopo una terza sfida con Johansson stravinta: si stava facendo largo un picchiatore dell’Arkansas un certo Sonny Liston, che da ragazzo è stato uno schiavo in una piantagione di cotone. Ma da pugile aveva vinto uno dopo l’altro, ben 13 incontri tutti per K.O. I manager di Patterson rinviarono per quanto possibile una sfida che sapevano bene essere pericolosa, in questo aiutati dalle commissioni pugilistiche delle città di Philadelphia e New York, che avevano tolto la licenza a Liston a causa dei suoi rapporti con alcuni boss della Mafia, tra i quali Frankie Carbo e Blinky Palermo, che all’epoca avevano un forte ascendente per non dire controllo sulle scommesse ovviamente non lecite, sulla Boxe. Infatti nel 1961 la National Boxing Association aveva sospeso Liston dall’attività sportiva e agonistica proprio per  le sue amicizie nella mafia. Il mondo dell’informazione e i tantissimi appassionati di Pugilato in America ma anche in tutto il pianeta, erano curiosi di vedere questo benedetto incontro, al punto che durante un party alla Casa Bianca, John Fitzgerald Kennedy chiese, in persona, a Patterson, di mettere in palio il titolo di campione del Mondo in carica contro il pericoloso avversario originario dell’Arkanso. Aggiungendo: “E’ senza dubbio uno sfidante degno di voi”. Accadde a Chicago, sul quadrato del Comiskey Park: Liston abbassò le pretese a soli 250.000 dollari di borsa, di fronte a un compenso per Patterson che era di 5 volte tanto! L’incontro avvenne con il pienone, il tutto esaurito, e presenziò anche un certo Frank Sianatra, ma tutto si sarebbero aspettati, i presenti, gli sportivi intervenuti, tranne che la contesa, per così dire, durasse soltanto 2 minuti primi e 10 secondi: Patterson andò al tappeto e Sonny Liston divenne Campione del Mondo interrompendo 6 anni di grandi soddisfazioni accompagnate soltanto da una precedente sconfitta, quella con lo svedese Johansson. Alla palese differenza di applicazione e potenza i giornalisti scrissero: “Sembrava un incontro tra pugili di categorie differenti”. Tutto dire, no?!

Nel 1963 si consumò la rivincita ma finì nella stessa maniera: l’ex coltivatore di cotone nei campi e già schiavo, vinse per Knock-Out al primo round dopo aver mandato giù implacabilmente l’avversario per ben tre volte nei medesimi tre minuti.

Il 22 novembre 1965 Patterson tentò di riconquistare il titolo mondiale contro il campione in carica, che dopo Sonny Liston, divenne un giovanissimo Muhammad Alì. Il Campione Olimpico di Roma e pugile di Louisville superò Patterson per KO Tecnico alla 12° ripresa. Poi Alì venne squalificato per essersi rifiutato di andare in guerra in Vietnam, così Floyd Patterson tentò di riconquistare il titolo affrontando Jimmy Ellis, che venne sottovalutato dai più. La sfida ebbe luogo nel settembre del 1968: anche in questo caso Patterson perde ai punti. Il suo ultimo incontro, comunque di un’interessante e soddisfacente carriera, lo visse il 20 settembre 1972, ancora contro Muhammad Alì, che replicò la sua superiorità alla 7° ripresa per KOT. Floyd Patterson ha messo insieme nel suo percorso pugilistico, un record di 55 vittorie (delle quali 40 per KO), 8 sconfitte e 1 pareggio. Come avviene a tantissimi dello stesso ambiente sportivo avrebbe fatto l’allenatore.

Da ricordare che Floyd Patterson è stato votato quale Fighter of the year ossia Pugile dell’anno dalla popolarissima rivista americana Ring Magazine, una prima volta nel 1956, e una seconda, nel 1960. L’International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

Floyd Patterson è salito in cielo passando dalla città di New Jersey l’11 maggio del 2006.