Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute e leader della Lista civica popolare, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia”, condotta da Gianluca Fabi e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
Il virologo Roberto Burioni non si candida
“Rispetto la sua decisione, ma mi dispiace perché mi sarebbe piaciuto averlo in Parlamento per fare le battaglie che, ahimè, dovremo fare nei prossimi anni –ha affermato Lorenzin-. Nei giorni scorsi c’è stato un grande appello dei ricercatori e degli scienziati italiani perché ci sia un dialogo più aperto tra scienza e politica, per questo ho fatto un appello a tutti i medici e gli scienziati offrendo loro la possibilità di entrare in parlamento con la mia lista come indipendenti. Ce n’è bisogno perché c’è un problema di analfabetismo scientifico nel nostro Paese. Sono rimasta colpita dalla qualità delle adesioni che ho avuto. Ha appena aderito il Prof. Giulio Maira, uno dei più grandi neurologi italiani. Chi fa ricerca è molto impegnato nell’attività di ricerca, ma in questi anni hanno capito tutti che c’era un problema di riportare la cultura scientifica nel dibattito pubblico, lo abbiamo visto anche con il metodo Stamina che si è rivelato una truffa”.
Partiti anti-vaccini
“Come abbiamo fatto il decreto è venuto fuori il sommerso, che era tenuto sotto il tappeto ma di cui noi avevamo i dati –ha spiegato Lorenzin-. C’era una strisciante campagna anti-scientifica basata su una teoria sulla correlazione tra vaccini e autismo, smentita da centinaia di studi scientifici. Da quello siamo passati al rifiuto di tutti i vaccini. Lo Stato doveva intervenire e ho dovuto prendere il toro per le corna. Un tema oggettivo di questo tipo è entrato in campagna elettorale con due partiti politici (Lega e M5S), che insieme rappresentano il 40% dell’elettorato italiano, che si schierano contro i vaccini. Sono no vax mascherati, dicono le stesse cose, alternano le loro posizioni che cambiano di sfumature di giorno in girono. Ritengo che sia molto pericoloso, perché hanno fatto diventare questo un tema di appartenenza politica, quando invece è un tema di salute pubblica, è un fatto gravissimo. E’ l’epifenomeno di un fatto più profondo: queste forze politiche attaccano tutto ciò che è Stato, sono gli stessi che sostenevano Stamina”.
Campagna elettorale
“Io non ho promesse roboanti –ha dichiarato Lorenzin-. L’asilo nido gratis non è una promessa, è una cosa che si può fare, costa 1 miliardo e 600mila, che nell’ambito delle spese del welfare è praticamente nulla. E’ una scelta che crea lavoro, favorisce la natalità e aumenta il pil. A questo ovviamente vanno aggiunte le misure già varate dal governo uscente col bonus bebè, che ho fatto io”.
Gentiloni
“Questa è una decisione che attiene all’azionista principale della coalizione che è il Pd. In questo caso credo che si sia preferito preservare un ruolo super partes. Comunque la coalizione, compresa Civica e Popolare, è l’espressione del governo di cui faccio parte. Votare Civica e Popolare significa votare per il governo Gentiloni”.
“Io Premier?”
Lo prendo come un buon auspicio. Dopo aver gestito la Salute in Italia non mi spaventerebbe” ha scherzato Lorenzin.
Elezioni regionali Lazio
“LeU ha fatto un’alleanza con Zingaretti ma non con Gori, segnando una volontà di discontinuità rispetto alla coalizione di governo –ha affermato Lorenzin-. La volontà di LeU è quello di uno spostamento a sinistra-sinistra del governo della regione Lazio. Mi dispiace per i cittadini del Lazio perché un dibattito sui temi della sanità e del lavoro sarebbe stato più utile rispetto a un dibattito su quello che accadrà il 5 marzo”.
Ostia
“Ostia non è mafiosa. E’ stata invasa dai mafiosi, ma non è mafiosa. Le persone che abitano ad Ostia sono persone cresciute in questo territorio, normalissime. E’ un territorio eterogeneo dal punto di vista economico, sociale e culturale. Questa rappresentazione è stata un disastro. Perché c’è un tema vero di criminalità, pensiamo all’arresto di Spada, ma tutto intorno c’è un tessuto commerciale, c’è il mare di Roma. C’è stato un vero e proprio abbandono da parte dello Stato. Se si vuole veramente far ripartire Roma bisogna partire da Ostia, che può essere il vero simbolo della rinascita di Roma. Si riparte da una periferia che in realtà è un centro. Purtroppo negli ultimi anni questo abbandono ha fagocitato l’area del litorale dove si è insediata la criminalità”.