Pochesci. Radio Cusano Campus sbarca a Terni e dall’inizio di questa settimana sarà ascoltabile sugli 89.100 in modulazione di frequenza. Per celebrare l’evento, il mister dell’UniCusano Ternana Sandro Pochesci ha rilasciato una lunga intervista all’emittente dell’Università N. Cusano. I suoi trascorsi da allenatore, la gavetta in provincia, fino al salto nella serie cadetta. Pochesci si racconta a tutto tondo al microfono di Gianluca Fabi, direttore di Radio Cusano campus.

Gli allenatori più “umani”

«Pippo Inzaghi mi ha detto cose che rimarranno per sempre dentro di me. È un mio idolo, sono milanista, e mi ha davvero confortato in un momento complesso. Con la sua umiltà diventerà un grande allenatore, così come è stato un giocatore che ha fatto la storia del nostro calcio. Poi mi ha colpito l’eleganza di Tedino, l’allenatore del Palermo: da lui ho ricevuto un saluto semplice ma lo ha fatto con il cuore».

Novellino e Zeman

«Anche se ero squalificato, ho incontrato Zeman negli spogliatoi e mi ha detto che qualsiasi squadra in vantaggio come lo eravamo noi si sarebbe accontentata e difesa. Invece abbiamo attaccato e secondo Zeman avremmo meritato di vincere. Sono parole che mi fanno capire che stiamo facendo un buon lavoro. Ma ora serve la nostra crescita, anche la mia, perché ho fatto degli errori di comunicazione e sono apparso a volte troppo spavaldo. Non lo sono, ma non accetto nemmeno di partire sconfitto prima di giocare. Noi dobbiamo capire che siamo da serie B dopo la partita, con i rimpianti per il risultato. Ci serve determinazione e spero che le prime 21 partite ce l’abbiano data».

UniCusano Ternana: missione salvezza

«Nel calcio, da tecnico, l’esame per arrivare al top è proprio la serie B. E devo per forza salvare la Ternana, perché Terni è una piazza di calcio. Questa è la mia missione».