Baby gang: finalità e caratteristiche, ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, con Mary Petrillo, docente di Criminologia, dell’Università Niccolò Cusano.
Cos’è una gang?
“E’ una banda, un clan, con all’interno un gruppo che contiene delle gerarchie. All’interno delle gang, ci sono anche una serie di codici di comportamento e regole, che il gruppo è chiamato a rispettare. Sovente, per entrare a far parte di una gang viene richiesto un rito di iniziazione”, ha affermato Petrillo.
Chi fa parte delle baby gang?
“Generalmente, i membri di questi gruppi sono giovani disadattati e disagiati. Per disagio non intendiamo soltanto quello economico e culturale, ma anche disagio affettivo. Alcuni dei ragazzi che entrano a far parte delle baby gang lo fanno solo per acquisire uno status, dei riferimenti, che diversamente non avrebbero. Il genitore deve avere una maggiore attenzione e comunicazione, con i propri figli, deve essere un riferimento per loro.”
“Molte gang non hanno niente di terroristico, non c’è un obiettivo preciso, piuttosto strutturano il gruppo come una famiglia. C’è un leader, tra loro, che definisce quello che devono fare, come vestirsi, parlare”, ha affermato Mary Petrillo.
Chi può aiutare gli adolescenti ad uscire da questo “tunnel”?
“Lo stato deve porre maggiore attenzione nei riguardi di questi ragazzi. La scuola deve avere un ruolo centrale, attraverso psicologi e altre figure professionali deve spiegare ai giovani il perché di questi gruppi, tentando di ridurre il problema. Definire terroristi un certo tipo di soggetti crea una sorta di senso di onnipotenza inutile”, ha aggiunto la professoressa di Criminologia dell’Università Niccolò Cusano, facendo sapere agli ascoltatori che durante il prossimo Febbraio si terrà un convegno sul tema. Durante l’occasione, verranno analizzate le dinamiche interne alle baby gang, in relazione alle mafie.
L’iniziativa verrà segnalata sulla seguente pagina Facebook: https://www.facebook.com/CrimeAnalystsTeam/