L’Avvocato Romolo Reboa, legale di alcuni dei familiari delle vittime dell’Hotel Rigopiano, ha commentato così le ultime notizie riguardanti la valanga che ha ucciso 29 persone lo scorso 18 gennaio.
“La “famosa” funzionaria di Rigopiano sembra stia per essere indagata.
Viste le ultime indiscrezioni che stanno emergendo potrei citarla: “La mamma degli imbecilli partorisce sempre”. Tra omissioni, superficialità e pressapochismo, le cause che hanno prodotto questa strage cominciano a delinearsi: “E’ il malcostume italico che ha fatto succedere quello che è successo. Le responsabilità sono diffuse. Stavo guardando i fatti emersi negli ultimi tempi. La Rai, ad esempio, solo ora si sta domandando quello che io mi ero domandata un anno fa, ovvero perché non sono stati fatti intervenire gli elicotteri dell’esercito. Il nuovo procuratore della repubblica ha dato un impulso meritevole facendo gli interrogatori. Ogni indagato, per difendersi, svuota il vaso di Pandora. Sta succedendo quello che ci aspettavamo. Ognuno per difendersi dice un pezzetto di verità”.
Quale è la verità più sconcertante?
“Continua ad essere il silenzio della politica nei confronti delle vittime. Nessuna legge speciale, nessun risarcimento come indennità alle famiglie. Nessuno si è accorto di questa tragedia, che poteva essere evitata, e nessuno sta pensando di aiutare sopravvissuti e familiari”. Secondo Alessio Feniello, papà di Stefano, nella lita degli indagati mancherebbe il nome del presidente della Regione Abruzzo D’Alfonso: “Se ci sono degli elementi di indagine sarà iscritto. Non è detto che la stampa sappia tutto. È ipotizzabile che ciò accada, abbiamo una Procura che si sta lavorando in una maniera tanto eccellente che non mi stupirei di nulla”. Esiste il rischio prescrizione? “Questa preoccupazione c’è sempre stata. Ho lanciato l’allarme il primo giorno non tanto per le indagini ma per quello che sarà il dibattimento, quindi il processo. Basti pensare a tutte le persone che dovranno presentarsi in aula. Sarà una situazione faticosissima, un processo che durerà a lungo. In questo momento però la Procura della Repubblica ha lavorato bene. Il procuratore capo di Pescara Massimiliano Serpi è un magistrato di vecchio stampo e fa le cose per bene. Non manda avvisi di garanzia inutili e sta tutelando il diritto di difesa”.