Annamaria Parente, senatrice del Pd, è intervenuta a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus sulla proposta del liceo digitale. E ha subito spiegato che, nonostante l’importanza delle nuove tecnologie, ad oggi, non esiste una scuola che educhi ad un uso consapevole di queste stesse: “Proporrei una sperimentazione in più scuole, del liceo digitale. Ad oggi, non esiste un indirizzo di studi che parli di liceo digitale. La proposta sta interessando parecchie associazioni di genitori, col liceo digitale parliamo del futuro dei figli.”
Come sarà strutturata la didattica?
“Il liceo digitale prevede materie pertinenti (come fare ricerche bibliografiche in rete, acquisire informazioni online, imparare ad usare la grafica digitale, i video, e gestire correttamente i dati online), e vuole permettere ai più giovani di acquisire conoscenze spendibili nel mondo del lavoro. Molte ricerche internazionali ci confermano che i Millennials non sanno distinguere una notizia vera da una notizia falsa, e utilizzano poco le risorse a disposizione della rete. Il futuro è dei big data, quindi saper gestire i dati per loro è importante. Ma anche, affrontare temi come la web reputation, privacy e oblio, rappresentano contenuti di rilievo per una scuola simile.”
Il liceo digitale: la scuola nella scuola
“Il liceo digitale si sperimenterebbe nei licei esistenti, si tratterebbe di un indirizzo di specializzazione, di una scuola nella scuola, e se tutto andrà a buon fine sarà possibile istituire un vero e proprio liceo. La scuola che studierà le nuove tecnologie non vuole soltanto promuovere nuove materie di studio, ma vuole dimostrare quanto il processo cognitivo sta rinnovandosi”, ha aggiunto Annamaria Parente.
Relazione uomo – robot
“Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale permetterà di acquisire competenze su come ci si deve comportare rispetto alla relazione uomo-robot. L’intelligenza artificiale prevederà come rapportarsi ai computer, è un tema antropologico. Nel tempo avremo uno sviluppo molto forte dell’intelligenza artificiale.”