Pallanuoto: al Lanciani di Roma, partita sospesa causa rissa tra i genitori. Quale modello genitoriale è stato messo in atto? Come mai gli adulti, oggi, non sono in grado di assumere atteggiamenti costruttivi? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Maria Tinto, psicologa, e psicoterapeuta che ha subito affermato: “Questi genitori danno sfogo solo alle loro frustrazioni, e danno un esempio infruttuoso ai figli. Hanno sovvertito in maniera paradossale le regole dello sport, che come ben sappiamo rimandano alla lealtà, all’integrazione, al confronto con gli altri. Dando sfogo alle proprie frustrazioni, hanno dato un esempio disdicevole e infruttuoso ai figli e a quelli che hanno assistito.”

Narcisismo genitoriale

L’episodio è stato definito ‘narcisismo genitoriale’ allo stato puro, dalla dottoressa Tinto che ha testualmente detto: “Il modello disfunzionale proposto è stato di violenza e sopraffazione, e rimanda al peggiore narcisismo genitoriale. Non dimentichiamo che il genitore traccia il segno nei figli, ne parlo nel mio libro ‘I bambini non nascono cattivi’, e mi pronuncio sul genitore che anziché preoccuparsi sulla crescita sana, da un punto di vista psichico e fisico del figlio, è centrato sulla propria individualità.”

Conseguenze nei figli

Conseguenze nei figli Se i genitori badano più ai propri bisogni che a quelli dei figli, quali saranno le conseguenze nei ragazzi? “Depressione. Gli adulti, in questo modo, genereranno figli con una bassa autostima. I ragazzi che non riescono ad aderire alle volontà inespresse dei genitori saranno vittime facili dei bulli”, ha aggiunto l’esperta.

 

Pallanuoto: la partita sospesa a causa della rissa fa riflettere sul tipo di genitori presenti. “Sono persone che vogliono vincere a tutti i costi, non accettano le decisioni dell’allenatore, si sentono loro stessi allenatori dei figli. Il fatto che i bambini piangessero, durante la rissa, la dice lunga sulla sofferenza inflitta da questi genitori scellerati. Non sempre la competitività porta a raggiungere degli obiettivi. C’è da dire che nel mondo animale la lotta e la contesa sono necessari alla vita biologica, la tensione ci fa migliorare, per questo bisognerebbe educare al fallimento: fallire è un’opportunità”, ha sottolineato, subito dopo, Maria Tinto.

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