La morte di Marilyn Monroe. Un corpo morbido e formoso, i capelli biondo-platino, le labbra rosse, la voce che sapeva emanare timbri morbidi come carezze. Questa è la Marilyn Monroe che tutti ricordiamo: la femmina dei sogni che ha fatto perdere la testa al mondo intero. La Marilyn entrata nell’immortalità dopo una vita dove scandali, lusso e tragedie si erano mescolati in modo inestricabile. La sua luce venne oscurata da una tragedia ancora dibattuta e misteriosa. La donna più bella del mondo fu trovata senza vita nella sua camera da letto il 5 agosto del 1962. Una morte archiviata come suicidio a seguito di un’ingestione massiccia di barbiturici ma piena di lati oscuri. La vicenda, per il ciclo “NeroDiva”, è stata approfondita su Radio Cusano Campus a “La Storia Oscura”, trasmissione curata e condotta da Fabio Camillacci. E’ intervenuta la dott.ssa Mary Petrillo: criminologa, psicologa e docente di materie di criminologia anche ai Master dell’Università Niccolò Cusano.
La morte di Marilyn Monroe: suicidio, incidente o omicidio?
“Se ci atteniamo all’autopsia sul corpo di Marilyn –ha detto la dott.ssa Petrillo- si può dare come probabile il suicidio. Però poi da una serie di eventi successivi al decesso dell’attrice emergono diversi interrogativi su come è stato ritrovato il corpo e sulla sparizione di un diario che apparteneva alla vittima. Non a caso, nel 1982, cioè 20 anni dopo la morte di Marilyn, fu istituita una vera e propria commissione d’inchiesta per riesaminare alcuni aspetti ancora oggi poco chiari.
Innanzitutto, il fatto venne denunciato alla polizia solo diverse ore dopo la scoperta del cadavere e in quel lasso di tempo la governante-infermiera di Marilyn rassettò la stanza e fece pure un misterioso bucato. L’uomo che per primo entrò nella stanza, passando dalla finestra che dava sul giardino, disse di aver rotto il vetro ma la maggior parte dei frammenti furono trovati all’esterno della casa e non all’interno. E soprattutto –ha aggiunto la docente dei Master Unicusano- l’autopsia appurò che nello stomaco della Monroe non c’era traccia delle pillole di barbiturici, né dell’acqua usata per ingerirle; mentre nel fegato e nel sangue dell’attrice fu trovata una quantità enorme di Nembutal. Ce n’era abbastanza per uccidere 3 persone. Come è stato possibile? Qualcuno dopo aver stordito Marilyn, o mentre lei era stordita dai barbiturici che aveva preso, le ha iniettato il mix letale di Nembutal e idrato di cloralio con una siringa o con un clistere?”.
Che cos’è in particolare il Nembutal?
“Il Nembutal –ha risposto la dott.ssa Mary Petrillo- è un farmaco dotato di una forte azione ipnotica e sedativa. E’ uno dei sonniferi che la Monroe prendeva in quel periodo in quanto alle prese con una forte depressione. Non a caso era seguita e curata anche da uno psichiatra. Aggiungo che il Nembutal è un farmaco usato anche oggi; in Svizzera ad esempio viene utilizzato per il suicidio medicalmente assistito di cui ultimamente si parla molto alla luce del dibattitto sul biotestamento. In Italia il Nembutal è illegale, mentre negli Stati Uniti viene venduto tranquillamente se prescritto dal medico”.
Il giallo delle telefonate
La dott.ssa Mary Petrillo ha poi evidenziato un giallo nel giallo legato alle telefonate di quella notte dicendo: “E’ una questione di orari e di stranezze. Praticamente, nel momento in cui Marilyn riceve le telefonate nella sua camera da letto, prima da parte del figlio del campione di baseball Joe Di Maggio cioè il figlio di uno dei suoi ex mariti, poi da parte di Peter Lawford cognato di Bob Kennedy nonché attore e amico della diva; alle 21.30, non si sa dove, la governante-infermiera Eunice Murray riceve la telefonata dell’agente della Monroe a sua volta allertato dall’agente di Peter Lawford il quale Lawford aveva sentito Marilyn particolarmente avvilita e depressa. Dove è arrivata questa telefonata visto che il telefono era nella stanza dell’attrice? Stesso discorso successivamente, durante la notte, quando la governante ha avvisato lo psichiatra di Marilyn, il dottor Greenson, in quanto preoccupata perchè la Monroe pur avendo la luce accesa in camera non le rispondeva. Come ha fatto la governante ad avvisare lo psichiatra se il telefono era nella stanza di Marilyn chiusa a chiave dall’interno? Lo psichiatra abitava forse lì vicino e la governante di notte è uscita per avvisarlo? E se invece gli ha telefonato, da dove lo ha fatto? Come si spiega questo giallo? Nella casa della Monroe c’erano due linee telefoniche? Qualcuno l’ha mai appurata questa cosa? Sta di fatto che nessuno ha mai evidenziato, nè ha provato a risolvere questo mistero”.
Gli altri punti oscuri legati alla morte di Marilyn Monroe
“Alcuni testimoni –ha concluso la criminologa Unicusano- dissero di aver udito urla e rumori di lotta provenire dalla casa dell’attrice nelle ore della sua morte; e questo potrebbe spiegare un livido recente trovato sul corpo della vittima. Non bisogna dimenticare poi che tanti esperti di questo giallo, fautori delle teorie complottiste, affermano che la morte di Marilyn Monroe è da collegarsi alla relazione che la diva ebbre prima col presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, poi con suo fratello: Bob Kennedy, all’epoca ministro della Giustizia”. Dunque, 56 anni dopo, la morte di Marlyn Monroe rimane avvolta nel mistero.