Come studiare all’università? Il passaggio dalle superiori all’università può essere critico per molti studenti. Ne consegue che i voti e i risultati non siano soddisfacenti, anche se al liceo il risultato era più che discreto. Perché? Generalmente il motivo principale è la mancanza di un vero e proprio metodo di studio che permetta di studiare e apprendere in modo esaustivo quei tomi che possono raggiungere le 1000 pagine.

Come studiare all’università?

Alle superiori una buona dose di intelligenza, un’ attenzione particolare alle spiegazioni dei prof. e una lettura del testo prima dell’interrogazione, magari anche programmata, permettono di raggiungere buoni risultati.
Come si fa invece all’Università, dove si è uno dei tanti, a rendere al meglio?

Il corretto metodo di studio

ORGANIZZAZIONE è la parola chiave! Ogni appello prevede più esami a distanza di pochi giorni. Ogni esame richiede sicuramente un grande studio e impegno, quindi ridursi all’ultimo non è una buona idea. Il ischio è sicuramente di bucare qualche esame.

Imparate a pianificare lo studio da subito e organizzate la giornata in modo da dedicare sempre almeno 3-4 ore allo studio. Stabilitevi sempre un obiettivo, come un argomento da finire o un numero di pagine da fare, quindi qualcosa da fare entro il tempo stabilito, senza pretendere da voi risultati poco plausibili.

METODO. Studiare sì, ma con metodo. Si può studiare facendo gli schemi oppure i riassunti. Non è sconsigliato sottolineare e ripetere perché quando la mole di studio è tanta si rischia di impiegare troppo tempo per ottenere poi un risultato poco soddisfacente. Dopo gli schemi o i riassunti sono consigliate mappe concettuali molto sintetiche che aiutano a ripercorrere tutti gli argomenti della materia oggetto d’esame.

FARE COLLEGAMENTI. E’ un ottimo modo per ricordare tutte le informazioni e le nozioni. Fare collegamenti inoltre è sinonimo di aver compreso la materia e vi aiuterà sicuramente ad ottenere un voto più alto.

Infine ricordate che ogni tanto una PAUSA ci vuole per riuscire a mantenere la concentrazione. Una piccola pausa di 10 minuti ogni 40 minuti di studio è sufficiente. L’importante è che questa non si prolunghi fino all’ora di cena/pranzo, rischiando di rendere improduttiva la giornata.