Joe Frazier uomo della Carolina del Sud

capace di ripercorrere le orme del grandissimo Joe Louis

 

Oggi sarebbe stato il compleanno di uno dei più grandi pugili di ogni tempo, Joseph William Frazier, più noto come Joe Frazier. Statunitense di Beaufort, Stato della Carolina del Sud, il 12 gennaio 1944, da Rubin e Dolly Frazier. Era il dodicesimo figlio di una famiglia impegnata nella coltivazione di verdure e allevamento di maiali, e ma i genitori videro morire un 13° figlio per la difterite con Joe che tornò a essere il più giovane. Con il Papà il giovanissimo Joe Frazier ha un rapporto speciale, profondo, rispetto ai fratelli e alle sorelle. Soprannominato Billy Boy, Frazier è stato per sua stessa ammissione il figlio preferito di suo padre, che era spesso al suo fianco.

Quando la televisione si diffonde anche negli stati poveri d’America, la famiglia Frazier fu la tra le prime ad averne una. E con quella cominciarono a seguire le imprese di grandissimi campioni quali sono stati Sugar Ray Robinson, Rocky Marciano, Rocky Graziano e Willie Pep. A 8 anni Joe Frazier si fece spiegare da uno zio chi fosse Joe Louis, e da quel momento il suo parente lo definì come possibile erede del leggendario campione del mondo. Ne avrebbe ripercorso le tappe rendendo possibile quella grandissima previsione dello Zio. Si allenava duro per tanto tempo appendendo un sacco fatto di mattoni, muschio, stracci e pannocchie, e lui rispondeva: “Potete anche deridermi, ma un giorno sarò Campione del Mondo”. Aveva ragione lui. Anche se Beaufort era una città in cui i brown, gli uomini di colore, non potevano frequentare le palestre e i campi sportivi dei bianchi.

Quando cominciarono a rendersi conto della sua incredibile potenza e della sua tecnica, veniva chiamato Smokin’ Joe, forte, aggressivo, coraggioso, aveva un gancio sinistro capace di buttare giù chiunque: gli appassionati lo ricordano per le sue grandi battaglie con Muhammad Alì. Si sono affrontati per tre volte, in incontri che fanno parte della storia del Pugilato.

Joe Frazier ha vinto una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo del 1964. Poi passa Professionista, settore in cui Joe Frazier si impose all’attenzione dal 1965 al 76, 11 anni davvero intensi, vissuti da protagonista: batte campioni della forza e la potenza di Jerry Quarry, Oscar Bonavena, Buster Mathis, George Chuvalo e Jimmy Ellis, diventando Campione del Mondo dei Pesi Massimi nel 1970. E qui la svolta. L’8 marzo del 1971 incrocia, per la prima volta Cassius Clay, che batte, nell’incontro del secolo. Nel 1973 Frazier perde il titolo assoluto grazie a un altro grande della Boxe mondiale, George Foreman; poi perde anche la rivincita con Alì. L’ultima volta in cui si batté per il titolo contro Muhammad Alì fu a Trhilla, Manila, nelle Filippine: siamo nel 1975, vinse ancora il grande Cassius Clay. Nel 1976 Foreman supera Frazier costringendolo a un primo ritiro. Rientra, pareggia, ma più tardi lascia il quadrato definitivamente. Un breve secondo ritorno avvenne nel 1981.

Da ricordare che nel 67, nel 70 e l’anno dopo, Frazier è eletto Fighter of the year, Combattente dell’anno, dalla popolarissima rivista americana Ring Magazine. Dopo aver lasciato il Pugilato partecipò a diverse pellicole poi si mise ad allenare nella parte Sud di Filadelfia, quartiere non facile, diversi pugili, tra i quali i suoi figli Marvis e Jackie, che grazie alla sua passione entrarono nel mondo della Boxe.

Nel settembre del 2011 a Joe Frazier viene diagnosticato un tumore al fegato, che nel breve volgere di due mesi, a novembre, se lo porta via.

La Organizzazione Internazionale di Ricerche sulla Boxe (IBRO) lo considera tra i migliori dieci Pesi Massimi di ogni tempo. La rivista The Ring lo collocò, nel 1999, ottavo assoluto. Naturalmente per quanto fatto sul piano agonistico, Joe Frazier è inserito nella International Boxing Hall of Fame e nella World Boxing Hall of Fame.

Ricordiamo che Joe Frazier ha vinto 32 volte delle quali 27 prima del limite, perso 4 volte, delle quali 2 con Alì e 2 con Foreman, e pareggiato l’ultima volta in cui ha combattuto. Ha vinto il 73% degli incontri fatti, contro il 60 di Alì e l’84 di Foreman.

E’ morto a Filadelfia, la Città dell’Amore Fraterno, il 7 novembre del 2011. In quell’occasione il Reverendo Jesse Jackson, ha detto, riferendosi al popolare monumento eretto in favore della serie di pellicole cinematografiche “Rocky” con Sylvester Stallone: «Rocky non era un campione, Joe Frazier lo era: Rocky era finzione, Joe realtà. Rocky non ha mai affrontato Alì, Holmes o Foreman: non ha mai assaggiato il sapore del sangue. Qui in città c’è una statua di Rocky. Attendo che in centro ne erigano una a Joe Frazier».