Scuola: si continua a sperimentare per il bene degli studenti, ma l’idea sembra non avere grande rilevanza ai fine dell’apprendimento, e di una migliore concentrazione durante le ore della didattica. Arriva da Brindisi, dal Maiorana, la proposta di posticipare l’orario di ingresso dei ragazzi. E’ l’istituto che “si avvicina più di altri a nuove sperimentazioni, ma l’idea non mi sembra granché significativa. Anzi, è uno specchietto per le allodole, è un modo per evitare i veri problemi della scuola. E non credo possa incidere sull’apprendimento degli studenti”, ha detto Marina Boscaino, insegnante di italiano, e blogger de Il Fatto Quotidiano.
Quali sono i veri problemi della scuola?
“I problemi della scuola sono iniziati molti anni fa, quando l’Europa ha dettato una serie di diktat, ponendo gli istituti scolastici in una condizione di maggiore autonomia. Il dirigente scolastico è sempre più decisore unico, e il sistema di valutazione mira a creare scuole di serie a e serie b. Sono questi i problemi fondamentali della scuola, oggi, che si è allontanata da quello che la costituzione prevede”, ha aggiunto Boscaino.
Scuola – famiglia, la comunicazione impossibile
“La comunicazione famiglie – scuola è diventata spesso ingestibile; la scuola assume le fattezze di un’azienda e il consumatore dell’azienda, cioè il genitore, rivendica il proprio potere d’acquisto e ingerisce in maniera talvolta incontrollata sulla gestione della scuola e persino della didattica. Se il consumatore, che ‘acquista’ un prodotto, si dichiara insoddisfatto, protesta: è la legge del mercato.”
Scuola: alla luce delle suddette criticità, come aiutare i genitori a scegliere la scuola per i figli? Marina Boscaino consiglia di “non farsi ingannare da promesse di eccessiva progettualità alternativa alla didattica. Suona vecchio, ma è il messaggio più rivoluzionario che possiamo dare. Il sapere è stato rivoluzionario nella vita delle persone, il luogo della libertà dell’insegnamento è ciò che rende più efficace ed emancipante il sapere, e il diritto all’apprendimento degli studenti. La storia del nostro Paese è andata in tutt’altra direzione, per questo stiamo qui a parlare dell’orario di entrata e di uscita, e non di fatti più importanti.”