Milena Gabanelli è stata questa mattina ospite di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio su Radio Cusano Campus.
MILENA GABANELLI E LE PROSSIME ELEZIONI
“Fazio e Vespa gornalisti o artisti? Se devono o meno ospitare i politici? Abbiamo problemi più significativi. Io aspiro, prendetela con divertimento naturalmente, ad avere un candidato muto. Il mio candidato ideale è muto, perché non possedendo la parola e potendosi esprimere solo con i fatti, perderà poco tempo in giro per i salotti, le tv, i convegni o le presentazioni dei libri e si dedicherà all’operatività”.
FLAT TAX BUONA IDEA
“E’ una buona idea. Il tutto sta nelle percentuali ovviamente. Il 15% è inapplicabile. Ma anche il 25. A meno che tu non sia così certo che si rimetta in modo tutto il mondo. Per rimettere in moto tutto il mondo devi aver creato i presupposti e io non li vedo. Ma una cosa si può fare. Trovare il modo di eliminare un po’ di sommerso, che ammonta al 15% del PIL. Recuperare la tassazione di quei 208 miliardi è una cosa fattibile. Si ripristinerebbe anche un po’ di concorrenza leale tra quelli che la fattura la fanno e quelli che la fattura non la fanno”.
“CHI SI CANDIDA A GUIDARE IL PAESE SEMBRA NON SIA MAI ANDATO A SCUOLA”
“Quando parliamo di scuola bisogna conoscerla. Parlano persone che sono candidate alla guida del Paese e sembra che non siano mai andati a scuola. Ma cosa vuol dire eliminare le tasse universitarie? Sembrano non conoscere come è sviluppato il mondo occidentale. Si danno le borse di studio ai meritevoli. Gli si devono dare le borse di studio non per le tasse universitarie, ma per mantenerli all’Università”.
CAPITOLO CANONE
“La proposta di abolire il canone arriva da un politico che aveva garantito che la Rai era il fulcro del servizio pubblico e che per questo dovevano uscirne i partiti. Ora Renzi viene a dire questa roba qui. Io non capisco più. La Rai ha la sua governance e la sua governance oggi è la peggiore che io abbia visto negli ultimi 30 anni. Questa non è colpa di Dio, ma della politica”.
DI MAIO
“Non ho capito se crede nell’euro o non crede nell’euro o crede nell’opportunità delle cose da dire in campagna elettorale, a seconda della piazza in cui si trova. La sua posizione sull’euro è quasi uguale a quella di Renzi sul canone. La gente è talmente infastidita da questa tassa brutta e l’Europa da molti viene vissuta come un problema, quindi cavalcare questi argomenti sembra che premi sempre. Ma non si dice la verità e non si fa evolvere la consapevolezza del cittadino, che sceglierà male”.
FUTURO IN POLITICA?
“Mi ha corteggiato un po’, ogni tanto qualcuno mi chiede. La tentazione forte non ce l’ho mai avuta, ma mai dire mai. Se posso continuare a fare il mio mestiere credo di saperlo fare meglio e di essere più utile. Dei giorni in cui si faceva il mio nome come Presidente della Repubblica ricordo come uscirne”.
“FAKE NEWS”
“L’emergenza c’è, è data dalla possibilità infinita per chiunque di mettere in rete una notizia, un’informazione o una foto. Questo è da un lato bellissimo, dall’altro consente a tutti di avere facoltà di parola e di scrivere qualunque stupidaggine. Questo disorienta, perché poi uno crede a quello che vuol credere. Però non dimentichiamo una cosa: la più grande balla del secolo non l’hanno sparata i social. Per le armi chimiche in Iraq ci abbiamo fatto una guerra…”.