Il processo di cambiamento dei mozziconi di sigaretta. “L’idea è nata con l’entrata in vigore del divieto di gettare i mozziconi di sigarette per terra, che prevede una sanzione che può arrivare fino a 300 euro per chi lascia nell’ambiente i filtri. ”
Queste le dichiarazioni della Prof. ssa Ilaria Cacciotti docente di scienza e tecnologia dei materiali e biomateriali all’Università Niccolò Cusano, ai microfoni di SIAMO CIO’ CHE PAGHIAMO, trasmissione dedicata ai consumatori a cura di Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus.
L’importanza di recuperare il mozziconi di sigaretta
“E’ necessario cercare di recuperare i mozziconi di sigarette, che oltre a rappresentare un problema di smaltimento sono veicolo di inquinamento per sostanze come nicotina, catrame e anche polonio, elemento radioattivo. Così abbiamo messo a punto in laboratorio un processo per recuperare i due materiali più nobili presenti nei filtri: l’acetato di cellulosa (materiale di cui è fatto il filtro), riutilizzabile per produzione di carta e come materia prima per plastiche, e la nicotina, sostanza tossica anche in piccolissime concentrazioni, ma che può essere usata a livello medicale.” Il progetto è quello di assemblare i componenti per rendere questo processo automatico e quindi creare un macchinario che pulisca e trasformi il maggior numero mozziconi nel minor tempo possibile.”
Il processi di cambiamento del mozzicone di sigaretta
“Il processo è stato messo a punto e prevediamo di avere il prototipo a disposizione tra qualche mese. Il processo di cambiamento del mozzicone è abbastanza rapido e cercheremo di aumentare la resa facendo più cicli: per arrivare a mille mozziconi al giorno servono circa 5 cicli da 5-6 ore.”