Fiabe di Natale è il libro di Guido Gozzano e Francesca Sanzo, che attraverso due storie, natalizie, per adulti, in antitesi tra loro, ricorda quanto frustranti sono i momenti festivi dell’anno. Il Natale amplifica le emozioni, le frustrazioni, le debolezze, è il momento della resa dei conti. Lo è sia per Fortunato, che per Amalia. 

La signora Zaniboni, borghese, benestante, “è stata ideata leggendo la fiaba di Gozzano”, ha affermato Francesca Sanzo, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus. 

Amalia, il benessere, le affettività precarie

“Oggi in una certa fascia della popolazione soffre di sovrabbondanza economica. L’eccessivo benessere fa perdere il contatto con noi stessi, e gli altri, e ci rimangono soltanto sicurezze precarie. Mi interessava raccontare un personaggio di questo tipo, così è nata Amalia. Siamo stati tutti Amalia, almeno una volta nella vita, e ci siamo chiesti se stavamo vivendo tutto quello che volevamo essere. Amalia vive in un guscio che le crolla addosso, in un momento dell’anno che rappresenta per tutti un vettore d’ansia, frustrazione, gioia, tradizioni”, ha aggiunto Francesca Sanzo. 

L’idea di famiglia

Fiabe di Natale – Graphe Edizioni – oltre che far riflettere sulle mancanze umane, vuole dare un’idea di famiglia che non esiste. Un’assenza che ci fa soffrire, e che dovremmo trovare il modo di realizzare, per migliorare noi stessi e gli altri. “Amalia è una donna, borghese, profondamente sola: i figli sono fuggiti, il marito è lontano, e si chiede cosa sarà della sua vita. Lei, sembra non capire che questa cosa la rende triste, sente il tempo che passa, ma nonostante tutto è un personaggio molto umano.” Francesca Sanzo ha voluto raccontare “una storia sull’idea di famiglia, in contrapposizione con quella che potrebbe essere una vera famiglia, attraverso un mondo luccicante, dove non manca niente, a parte le sicurezze affettive. C’è un’Amalia in ognuno di noi.”

Ascolta qui l’intervista integrale