Giada Fiume, psicologa, e psicoterapeuta, ha raccontato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, le emozioni dei genitori spiegando come parlarne ai figli, e cosa far sapere.
Le emozioni nel rapporto coi figli
“L’emozione è l’espressione di una parte di noi. Esprimiamo continuamente emozioni, e inevitabilmente entrano a fa parte della relazione genitori – figli. E’ col rapporto con la mamma, o il papà, che un bambino impara la gioia, la tristezza”, ha affermato la dottoressa Fiume.
Vincere le tensioni, e i pensieri della quotidianità, per un genitore che deve destreggiarsi nella gestione della famiglia e del lavoro, non è sempre facile, per questo “se una mamma torna a casa stanca, e stressata, per prima cosa deve comunicare la sua situazione ai figli. Non lasciare gli altri liberi da interpretazioni. Le emozioni sono istintive, riuscire a decodificarle, e dare un senso, si impara negli anni. Non è scontato un gesto di rabbia, per un bambino può essere spaventante, come anche vedere una mamma intristita.”A seconda delle circostanze, e degli episodi, si reagirà diversamente. “Se le emozioni saranno amplificate, bisognerà prendersi del tempo per organizzarsi, prima di parlarne. Il genitore ha il compito di controllare il processo emotivo, e, in caso, non esplicitarlo nell’immediato.”
Le emozioni dei genitori “se riguardano la famiglia, e non eventi stressanti esterni (circa il lavoro, o altri rapporti) dovranno acquisire un significato, in relazione alle competenze di decodifica dei bambini. Le lacrime sono un’espressione di tristezza, che è estremamente naturale nell’essere umano”, ha aggiunto Giada Fiume.
Il linguaggio non verbale
Certo, è sempre complicato per una madre, o un padre, nascondere le proprie emozioni ad un figlio. Il linguaggio non verbale comunica, “il volto della mamma, è il primo che il bambino vede, e lo conosce perfettamente: immaginiamo l’allattamento, dove c’è una dimensione di soggettività! Il bambino riconosce le emozioni anche dalla contrazione muscolare, dalle rughe della mamma.”
Il ragionamento vale per le emozioni negative e positive, come la gioia, ad esempio.