Legge Iori: l’iter continua il suo corso, senza ostacoli, la prima firmataria si è espressa positivamente sull’attuale stato delle cose. “Rispetto a quello che si pensa, e si dice, siamo un passo avanti. Mi sono spesa, per questa legge, con tutta la mia tenacia, e le mie energie”, ha affermato Vanna Iori, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus. “Ieri la VII Commissione ha richiesto la Deliberante, quindi la legge potrà essere approvata in commissione, ove ci sia l’unanimità, con l’assenso del Governo, e del Presidente del Senato Grasso. Se tutti saranno d’accordo, potrà essere approvata, già, entro la prossima settimana.”

Cambiamenti previsti

“Con l’approvazione, i cambiamenti saranno molteplici: sarà necessaria la laurea per poter svolgere l’attività di educatori, ad esempio; e con l’articolo 13 verranno salvaguardate le situazioni precedenti. La legge Iori chiuderà un’era, e ne aprirà un’altra, dove, per l’educatore ci sarà una nuova identità professionale. Coloro che stanno facendo gli educatori sprovvisti di titolo continueranno a farlo, soprattutto se esercitano da dieci anni. Sono tanti, l’esperienza per loro è considerata equivalente alla laurea. Dovrebbe esserci molto rispetto per loro.”

Conseguire la laurea, se si è sprovvisti, sarà più facile

Quelli che esercitano da molto tempo sono importanti, perché “hanno dato vita ai servizi educativi, e per loro è possibile conseguire la laurea in tempi diversi. Il pedagogista avrà una laurea abilitante, riconosciuta a livello europeo. In questo modo, se un laureato italiano andrà all’estero potrà utilizzare il suo titolo di studio.”

 

La figura del pedagogista

In questo modo la figura del pedagogista acquisirà un’importanza diversa. Spesso viene confuso con lo psicologo, invece, “bisognerebbe pensare ad una collaborazione tra le due figure. Il pedagogista è una figura di settimo livello, rispetto all’educatore ha la possibilità di programmare, e gestire, strutture pubbliche e private”, ha aggiunto Vanna Iori.

 

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