Christmas Blues e tristezze di circostanza, perché si soffre, così tanto, durante i periodi festivi? Ne abbiamo parlato a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus, con Bruno Casinghini, psicologo, psicoterapeuta.
“Si chiama anche angoscia del Natale. Dentro di noi c’è una chiusura dei conti, come il compleanno. A Natale nasce Gesù Bambino, quindi, è il momento della nostra nascita. C’è una digressione, si torna tutti indietro, come anche la digressione del bambino che è in noi, e che parla, chiede ciò che non ha avuto: gli affetti mancati, le parole non dette. Il Christmas Blues è l’ombra che abbiamo dentro, per questo ci si adombra, si è tristi, malinconici”, ha affermato Casinghini.
La funzione del regalo
Ogni genitore sceglierebbe il regalo, per il proprio bambino, in base al senso di colpa, e alle assenze accumulate durante l’anno. “Il regalo è riparativo. Se non sono mai stato a casa cosa faccio un regalone? Riparo. La riparazione conferma l’esistenza di un danno, una carenza. Acquistare un cellulare da cinquecento euro è la prova che il genitore, la mamma o il papà, ama poco. Con un regalo costoso si rischia anche che venga cestinato”, ha sottolineato Bruno Casinghini, soffermandosi sulla funzione del regalo di Natale, per tutti. “Babbo Natale ci porta i regali, e lì è da vedere che regali sono. Attendiamo quel qualcosa che non arriverà mai.”
L’amore cura
Christmas Blues: tra i pensieri ricorrenti, e i dubbi ossessivi, di questo periodo dell’anno c’è il desiderio di capire se siamo frutto di una relazione amorosa. “I bambini piccoli, non è vero che non capiscono niente, captano ogni cosa per colmare il dubbio legato alla propria nascita, e pensano, nel profondo, se sono figli dell’amore. La cura è l’amore, non le scarpe nuove, il monopattino: cavolate. Il bambino vive di empatia, soprattutto nella relazione con la mamma. L’infanzia, l’adolescenza, sono le fondamenta di un palazzo, le radici di un albero.”
Essere madre o padre è il più grande atto di coraggio che si possa fare,perché significa Amare il proprio Figlio più di se stessi…E non è x tutti!!!Io faccio vivere mia figlia di prensenze e nn di regali costosi e posso confermare che è più felice dei suoi compagni che hanno l’i-phone?