Sergej Bubka
Sergej Nazarovyc Bubka, il più grande atleta di tutti i tempi per i successi ottenuti. Nato a Luhans’k, il 4 dicembre 1963 quando la Russia era tutta unita, sarebbe poi diventato ucraino dopo il 1991. Il Salto con l’Asta è lui, incontrastato campione per tantissimi anni. Il suo record mondiale su una pista di Atletica, 6 metri e 14 centimetri, è ancora suo. Mentre il suo 6,15 indoor, cioè al coperto, è durato dal 21 febbraio 93 fino al 15 febbraio 2014 quando Renaud Lavillenie ha saltato 6,16.
Immaginate che Bubka ha cominciato a saltare a soli 9 anni, l’età in cui Monica Seles vinceva il suo primo torneo nel Tennis. A 15 anni, nel 1978, si trasferisce a Donestk con il suo allenatore Vitalij Petrov. Nel 1983 la gente si comincia a girare verso le sue latitudini: in realtà è lui, Sergej, a puntare la rotta verso il successo raggiungendo le piste di tutto il mondo. La parabola inizia a Helsinki in occasione dei primi Campionati del Mondo. Vinse la medaglia d’oro, la prima di tante consecutive, nelle rassegne iridate. Saltò 5 metro e 70.
Bubka supera i 6 metri per la prima volta nella storia del Salto con l’Asta, nel luglio dell’85 a Parigi. Un parametro considerato irraggiungibile, che lui supererà, nella meravigliosa carriera vissuta da atleta, per ben 43 volte. Nel 1998 a Nizza arriva a 6 e 06, prefissandosi di arrivare a 6,10 a Seoul nell’88, in occasione dei Giochi Olimpici. Lui vinse ma con un quasi normale 5,90.
Un’altra valutazione: Sergej il re assoluto della disciplina, migliora il record del mondo di 21 centimetri tra l’84 e l’88, a cavallo delle Olimpiadi di Los Angeles e quelle in Corea del Sud. Altri tre anni e supera, prima al coperto, a San Sebastian, Paesi Baschi, Spagna, i 6,10, poi anche all’aperto, nella svedese Malmoe.
A sorpresa non vince le Olimpiadi di Barcellona (1992) ma stabilisce il record del mondo su pista quindi all’aperto, il 31 luglio 1994 al Sestrière, in Italia.
La sorte gli volta le spalle anche ai Giochi Olimpici di Atlanta nel 96 per un infortunio. Ma le caratteristiche di un atleta così potente sul piano muscolare dotato di un impressionante forza fisica, e una tecnica più attenta e audace, gli hanno permesso di arrivare primo per sei volte in un Campionato del Mondo: come lui nessun altro, in giro per il pianeta.
Dal 1984 all’86 l’URSS lo ha celebrato quale miglior sportivo della Grande Madre Russia. I più maliziosi dicono che, siccome l’Unione Sovietica dava dei soldi a ogni record mondiale stabilito dai suoi atleti, molti hanno sempre pensato che Bubka si gestisse nel progredire verso misure più elevate. Magari un giorno lo chiediamo al diretto interessato. Ma anche fosse vero, cosa si potrebbe imputare, a Sergej, di aver voluto monetizzare, eventualmente, il proprio, assoluto, inarrivabile valore?
Dal 1999 è membro del CIO il Comitato Olimpico Internazionale e dal 2001 è vice-presidente della IAAF. L’anno dopo diventa esponente del parlamento ucraino e lavora sulle politiche giovanili, e, ovviamente, sullo Sport e sul Turismo.
I Mondiali vinti all’aperto cioè outdoor sono stati i seguenti
Helsinki 1983 e quello indoor a Parigi nel 1985, Roma 1987, nello stesso anno quello al coperto ad Indianapolis (Stati Uniti), il terzo oro mondiale su pista a Tokyo nel 1991, quando vince anche l’oro planetario indoor, a Siviglia.
Oltre a questo ha vinto gli Europei di Stoccarda nel 1986 e l’unica Olimpiade che gli ha sorriso nel 1988 a Seoul. Questo il raccolto da atleta russo. Nel 1992 la Comunità degli Stati Indipendenti, Russia e gli altri, si presentò con una compagine unificata, ma arrivò 11°, a Barcellona.
Poi ci sarebbe stata la parentesi da beniamino dell’Ucraina. Con la casacca nazionale gialloblù cara ad Andryi Shevchenko ha vinto i Mondiali all’aperto nel 1993 a Stoccarda saltando 6 metri netti; quelli indoor di Barcellona nel 1995 e i Mondiali all’aperto che a quel punto si disputavano con frequenza di due anni in due, non più a mo’ di quadriennio. Li vince a Goteborg nel 1995 e ad Atene nel 97. Sei volte Campione del Mondo!
Riviviamo con la rubrica Antologia dello Sport della RAI la sesta medaglia d’oro di Bubka in un campionato del Mondo, quello di Atene nel 1997, da rappresentante dell’Ucraina. https://www.youtube.com/watch?v=89B0Qfw8QL0
Chiude a Sydney con le Olimpiadi ma senza ulteriore gloria.
I riconoscimenti ottenuti in patria sono stati: L’Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro e l’Ordine di Lenin sul versante sovietico. In Ucraina nel 1994 gli assegnano l’Insegna Presidenziale Onorifica e l’Ordine al Merito di II Classe nel 1997. Quello di Prima classe arriva nel 1997. Nel 99 è Eroe dell’Ucraina. Anche in Spagna ha ricevuto ma nel 91, il Premio Principe delle Asturie per lo Sport, riconoscimento di fama internazionale.