Casa Internazionale Delle Donne: “Siamo lì da quarant’anni e non vogliamo andar via”, ha affermato Giulia Rodano, del direttivo, a #genitorisidiventa, su Radio Cusano Campus.

Cos’è successo?

“Ci è arrivata una richiesta di pagamento, che scade tra 30 giorni. Dobbiamo saldare il debito contratto col Comune di Roma. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno. Il debito si è accumulato in quindici anni. Ogni anno paghiamo un canone, e quest’anno ne abbiamo pagato la metà. Il problema è che il canone richiesto è alto.

Cos’è cambiato nel tempo?

“Sono cambiate alcune leggi che hanno affermato una nuova logica: il patrimonio pubblico dev’essere messo a reddito. Mentre riteniamo che debba essere messo a favore della cittadinanza meno fortunata. La situazione in cui ci troviamo è il frutto della crisi economica, l’affitto è troppo alto. C’è anche un’altra legge dello Stato che dice che i servizi che eroghiamo possono essere contabilizzati, e in questo modo salderemmo il debito. Il Comune certificò che i servizi che eroghiamo alla cittadinanza avevano un valore di 700 mila euro l’anno”, ha aggiunto Rodano. 

Non è detta l’ultima. La prossima settimana ci sarà un incontro, col Comune, ha riferito Giulia Rodano: “Mercoledì avremo un incontro. Noi da lì non ce ne vogliamo andare, ci auguriamo che ne venga fuori qualcosa di buono sarebbe una innovazione importante. Sarebbe paradossale che la prima sindaca donna chiuda la Casa Internazionale Delle Donne. Siamo lì da quarant’anni, e manteniamo in vita un edificio del ‘600 che un tempo era luogo di rieducazione per donne disgraziate.”

Casa Internazionale Delle Donne: “Ora è un luogo di libertà, partecipazione, condivisione. Sono passate dalla Casa oltre trenta mila donne. Altre duemila donne, ogni anno, si rivolgono agli sportelli delle nostre associazioni per problemi di violenza, un tema rilevante, e che dice molto sulla situazione della città di Roma.”

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