Daniele Pesco del Movimento 5 Stelle interviene a Radio Cusano Campus in merito ai rapporti tra Gianni Zonin (patron Banca popolare Vicenza) e i vertici dello Stato e alle notizie circa l’utilizzo delle prestazioni finanziarie di Banca Nuova da parte dei servizi segreti tra il 2009 e il 2013.

Banche, la sfiducia nel Copasir

“Su queste cose sta indagando il Copasir –ha spiegato Pesco- i controlli che riesce a fare il Copasir non sono molto approfonditi quindi temiamo che tutto finisca in cavalleria. Sta indagando su queste cose anche la Procura di Roma, tanto che i giornalisti che hanno scritto di queste cose sono stati perquisiti e gli sono stati sottratti i computer. Questa è una cosa molto grave. Gli hanno sottratto i computer con dentro il lavoro di 20 anni, una cosa folle. Questo ci fa capire quanto possa essere grossa questa cosa”

Banche, a rischio la tenuta del sistema?

“Abbiamo paura per il sistema bancario – rincara Pesco – perché questa vicenda apre un ulteriore, inquietante squarcio sui rapporti strettissimi tra Zonin e il sistema politico-istituzionale, dopo che già erano emerse le cointeressenze con il sistema della vigilanza. Diciamo che c’è un rischio clamoroso per la tenuta stessa della nostra democrazia.

Fake news diffuse da articolazioni statali?

 “Soprattutto, continua Pesco,  vorremmo capire perché quei conti correnti siano serviti a pagare autori e registi tv, conduttori radiofonici o fumettisti. Cosa c’è dietro?” Si chiede il deputato del Movimento 5 Stelle. “Tanti discettano sul tema delle fake news in questi giorni: non è che invece le bufale vengono costruite a tavolino e a suon di bonifici per mano delle stesse articolazioni dello Stato?”