Donne, mercato del lavoro e istruzione: badate al divario, il rischio di cadere, con tutte le scarpe, c’è. Teoricamente una persona molto istruita, e talentata, dovrebbe avere un lavoro proporzionale alle sue qualità, e soprattutto, dovrebbe averlo ottenuto senza l’aiuto di santi in paradiso. In Italia, tra i tre fattori esiste una curiosa indiretta proporzionalità. Avere un buon livello di istruzione, e delle capacità, non significa essere gratificate professionalmente. “Il Governo Renzi aveva compreso e percepito la soluzione: se oggi avessimo mille asili nido, e un sostegno al reddito, la situazione sarebbe diversa. Oggi il sistema del welfare non ha fondi per la famiglia”, ha affermato Francesco Cancellato a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
La strada è lunga, e tutta in salita
C’è molto da fare in tema di parità salariale, educazione sessuale, e servizi per le famiglie. Esiste una buona consapevolezza del problema, ma ben poche soluzioni. “L’Italia è uno dei Paesi col gender gap maggiore d’Europa. Siamo messi peggio in tema di rapporti uomo – donna. Le donne hanno tassi di scolarizzazione migliori degli uomini. La disoccupazione femminile, giovanile, è più alta di quella maschile. Ci sono pochissimi servizi per le persone che vogliono diventare mamme, costruirsi una famiglia, e, anche, lavorare.”
Il paradosso italiano
“Il nocciolo della questione è dato dallo scarsissimo apporto delle donne, ed è paradossale, è la parte del paese che servirebbe a far crescere il Paese. Stiamo perdendo una grandissima occasione, il cuore del problema è meramente lavorativo. Sono contro le quote rosa, possono aver senso in contesti dove permangono culture patriarcali. Gli stipendi femminili sono più bassi di quelli maschili”, ha aggiunto il direttore de Linkiesta.
Le donne sono viste come assistenti familiari, e non come professioniste. Eppure laddove venisse data loro una qualche opportunità nei CdA, o in Parlamento non viene dato loro potere decisionale. “Ci riempiano la bocca con le soft skills, ma quando una madre deve conciliare tempo del lavoro e della famiglia non sempre ha la capacità di organizzare e gestire il tempo. Stiamo buttando via buona parte del nostro capitale umano per non avere il coraggio di cambiare le cose.”