Cedric Maxwell ieri Boston in campo
a 19 punti di media a partita
Oggi racconta il Basket per radio
Questa settimana la nostra bussola del Basket NBA passa per la gloriosa città di Boston, perché il 21 novembre è stato il compleanno di uno dei giocatori più popolari degli anni 70 e 80, uno di quelli che ha rappresentato uno spot vivente della pallacanestro statunitense: Cedric Brian Maxwell. Essendo nato a Kinston nel 1955, ha compiuto 62 anni. E’ stato tra i migliori in assoluto già dai tempi del basket universitario, con Charlotte: il percorso studio-sport gli è valso, nella speciale classifica di tutti i tempi, il 6° posto nei migliori realizzatori al punto che la University North Carolina di Charlotte ha ritirato la maglia numero 33 nel 1977, quando non era una diffusa consuetudine appendere la casacca di un beniamino assoluto sui tetti degli stupendi palazzi dello sport a stelle e strisce. Nello stesso anno alla scelta dei draft dei club NBA viene selezionato alla dodicesima chiama dai Boston Celtics, con cui scriverà pagine di pallacanestro che non esageriamo, nel definire meravigliose. Otto anni in cui i verdi della East Coast conquisteranno ben 2 volte il campionato di pallacanestro più bello del mondo. Perché dopo il suo arrivo il club di Red Auerbach avrebbe portato in dote al quintetto di partenza il giocatore più rappresentativo della franchigia di Boston, tale Larry Bird. Che con Magic Johnson, Kareem Abdul Jabbar e Michael Jeffrey Jordan rappresenta una sorta di Mountain Rock nella storia della disciplina.
Cedric Maxwell veniva soprannominato, grazie anche al suo cognome, Max, con una media impressionante da ala piccola e ala grande di 19 punti e quasi 10 rimbalzi per ogni partita giocata. Un pilastro su cui costruire le grandi fortune, per i Celtics. E si scatenava, con ammirevole puntualità, nei play-off, quasi a dimostrare una non comune sensibilità di fronte agli appuntamenti importanti.
Maxwell è stato il giocatore di basket con le migliori percentuali al tiro negli anni 1979 e 80, il preludio alle grande imprese che avrebbe firmato in calce. Infatti fu scelto dalla stampa specializzata MVP ossia miglior giocatore delle finali del 1981 e non a caso dimostrò il suo talento per le vittorie più importanti della società di Boston. Nel 1984 contro i Los Angeles Lakers pronunciò una frase passata alla storia della pallacanestro in occasione di gara7 delle finali per il titolo. Guardando i compagni di squadra, nello spogliatoio, prima di affrontare i temibili giocatori californiani, disse: Climb on my back boys!” cioè “Salite sulle mie spalle, ragazzi”. Come a dire: “Oggi ci penso io”. Segnò 24 punti, tutti determinanti. Perché dopo il titolo del 1981 arrivò il secondo della sua grande carriera, per Boston. Celtics 4 Lakers 3. Un duello che ha infiammato tutti gli anni 80 e parte degli anni 90, prima della gloria di Chicago e dell’incredibile ciclo dei San Antonio Spurs di Greg Popovic.
A settembre del 1985 Cedric Maxwell viene scambiato con il centro Bill Walton che era dei Clippers, l’altra squadra di Los Angeles. Dove Max rimase per un anno e mezzo prima di passare in conclusione di carriera agli Houston Rockets. Lascia a 33 anni, nel 1988 dopo aver messo a segno 10465 punti e raccolto ben 5261 rimbalzi, tra difesa e attacco. Inevitabile che, rispetto al periodo di Boston, le medie siano scese a 12,5 punti complessivi e 6,3 rimbalzi a partita.
I Boston Celtics, per omaggiarlo, 15 anni dopo, esattamente il 15 dicembre del 2003, ritirano la sua maglia, la numero 31, che campeggia sul tetto del Boston Garden. Lui è rimasto nello Stato di Boston, il Massachussets, perché vive a Boston con la famiglia. E a Boston va praticamente tutta la settimana perché è un conduttore radiofonico della popolare emittante WRKO, ai cui microfoni racconta le partite di campionato della squadra, i Celtics, che per 8 anni sono stati la sua seconda pelle, la sua componente assoluta.