Si tiene sabato 18 novembre 2017 alle ore 12.30 presso la Sala Stampa dello Stadio Artemio Franchi di Firenze, la conferenza stampa che prevede la firma del Protocollo di Convenzione, tra il Presidente della Federazione Italiana Rugby, Alfredo Gavazzi, ed il Presidente di Special Olympics Italia, Maurizio Romiti, finalizzata a promuovere lo sport come strumento di inclusione, per ogni livello di abilità.
Special Olympics Italia ha introdotto il rugby nel proprio programma sportivo in occasione dei recenti Giochi Nazionali Estivi, tenutisi a Biella nello scorso luglio. Sarà inoltre presente, per l’incontro una delegazione di circa 20 atleti Special Olympics provenienti da Biella e Brescia che, successivamente, assisterà al test-match degli azzurri contro l’Argentina.
Rugby, la firma della convenzione
La firma della convenzione rende ufficiale un rapporto di amicizia e collaborazione, tra Special Olympics e FIR, iniziato diversi anni fa e che ha visto il mondo del rugby in prima linea nel promuovere, sostenendo la campagna “PlayUnified”, lo Sport Unificato di Special Olympics. Atleti con e senza disabilità intellettive giocano insieme, nella stessa squadra, si fa sport insieme e con il medesimo obiettivo: migliorare il proprio benessere fisico così come allenare la mente all’abbattimento di paure, stereotipi e pregiudizi, propri ed altrui.
Il passarsi un pallone ovale, dagli strani rimbalzi, diviene così metafora della vita: imprevedibile, delle diverse traiettorie che si trasformano in un’opportunità. Un pallone che allena a leggere situazioni di gioco sempre diverse, variabili che favoriscono il relazionarsi alle differenze contribuendo a generare e sedimentare, nel tempo, atteggiamenti e comportamenti positivi, di apertura al mondo.
La FIR e Special Olympics condividono, in questo senso, gli stessi principi di uno sport come il rugby che privilegia, in ogni sua forma, la socialità ed il valore collettivo. L’obiettivo di Special Olympics, in occasione dei prossimi Giochi Nazionali Estivi di Montecatini in programma dal 4 al 10 giugno 2018, è quello di ampliare il numero di atleti, con e senza disabilità intellettive, coinvolgendo un sempre maggior numero di regioni italiane per diffondere la cultura del rugby ed il suo ruolo sociale ed educativo.