Una nazione con lo stomaco forte ma che ancora si disgusta. Le continue anomalie nel sistema Italia si ripercuotono direttamente sul cittadino e l’ultima, in ordine cronologico, riguarda lettere di diffida inviate a una serie di sindaci da Giuseppe Brienza, presidente della Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. Ciò che è stato riscontrato è, purtroppo, una prassi consolidata: procedure di concessione di appalti in modo diretto, senza pubblicazione di bando, che non sono corrette in quanto in contrasto con i principi di non discriminazione, parità di trattamento e trasparenza.
La classifica dei comuni destinatari che ricorrono più spesso alla procedura negoziata per lavori, servizi e forniture, sono Milano, Bologna, Roma, Napoli, Torino, Firenze, e Bari, ma c’è poco da star sereni perchè se ne prevedono altre in numerose città.
Come al solito sono i cittadini a farne le spese: un mal di stomaco da appalti ad personam che grava ogni anno sulle casse pubbliche con uno spreco di circa 2 miliardi, per la precisione 1 miliardo e 748 milioni di euro.

Gli organi d’informazione, in merito al caso in oggetto, non hanno dato un giusto risalto e ciò non fa altro che alimentare ancor di più i pensieri che dietro la violazione dei principi di libera concorrenza ci siano i soliti gruppi politico-affaristici.