Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, è intervenuta stamattina su Radio Cusano Campus. Ecco cosa ha detto in collegamento telefonico con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. 

PER QUANTO ACCADUTO A OSTIA PAOLA TAVERNA E’ RIMASTA SCIOCCATA

“Devo dire che è stato scioccante quello che è successo. Non me l’aspettavo, conosciamo la situazione di Ostia ma quando ho visto quelle scene per un attimo ho avuto la sensazione che non fosse possibile, ho detto ‘ma j’ha dato na capocciata questo’, sembrava un film, poi in una situazione di tranquillità. Questa cosa mi fa riflettere su quanta violenza ci sia quando non c’è la telecamera a riprendere. Ci rendiamo conto di quali sono i metodi di certa gente? La situazione è molto complicata, siamo chiamati a un grande lavoro, soprattutto su quel municipio. La politica deve tornare credibile. Il problema parte dall’astensionismo e finisce con queste bande criminali che si impossessano del territorio. Se c’è un vuoto da parte delle politica è normale che poi le organizzazioni criminali si impossessino del territorio”.

SUL LAVORO CHE STA SVOLGENDO IL MOVIMENTO CINQUE STELLE

“Stiamo facendo grandi cose. Stiamo cercando di riportare alla cittadinanza la sensazione che tramite il pericolo si possano raggiungere quei risultati che i cittadini si aspettano. La gente non si fida più della politica, dobbiamo fare un lavoro socioculturale immenso”.

ANCORA SU OSTIA

“Quello che è accaduto è impressionante.  Noi sapevamo anche della presenza di persone vicine a questi clan davanti ai seggi i giorni in cui si votava. Come puoi garantire un voto libero se tu davanti ti trovi soggetti che con una telecamera puntata sul viso hanno un atteggiamento del genere? Le reazioni delle istituzioni sono state molto chiare, certe cose non devono accadere, il ballottaggio sarà un’occasione importante per tutto il X municipio”.

A PROPOSITO DI ROMA

“Bisogna ricordare di cosa si parla. Sento mille critiche, le accetto, però mi rendo anche conto che si fa un tanto parlare di una realtà che non si percepisce complicata come è realmente. Roma è una città che rappresenta sette o otto città messe insieme. Se vogliamo ripristinare una legalità che non è stata percorsa per venti anni un filino di tempo in più rispetto a chi usava certi metodi spiccioli probabilmente ci vuole. Serve un po’ di pazienza da parte dei romani, ma non c’è alternativa. Ci metteremo un po’ di più, ma questa è l’unica strada per riavere una città e un Paese normale. Ormai sembra che se fai una cosa legalmente la fai in modo strano. Abbiamo un apparato amministrativo che non ci va a favore e non è una scusa, è una logica conseguenza di assunzioni clientelari, menefreghismo e non meritocrazia”.

PARLANDO DELLE PROSSIME ELEZIONI

“Il patto dell’arancino? Regge, regge perché non è un patto programmatico su argomenti che potrebbero entrare nella dialettica politica, sono uniti per prendersi poltrone e non cambieranno idea. La coalizione non ha né un programma né un esponente politico univoco. La legge elettorale è stata fatta per fregare i voti ai cittadini. Su questa roba sono tutti d’accordo, non ci piove. Il centrodestra tiene. Renzi ha fatto una legge per Berlusconi e per il centrodestra, per cercare di farli andare contro il Movimento Cinque Stelle”.

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