“Non è un naso rotto che ci fermerà”. Sono queste le parole del reporter Rai Daniele Piervincenzi che due giorni fa è stato aggredito da Roberto Spada, esponente del clan di Ostia. Dopo la brutale aggressione al reporter di Nemo, in tanti si sono chiesti perché il pugile sia ancora a piede libero.
Perché Roberto Spada non si trova in carcere?
In realtà la risposta è semplice e nel pieno rispetto della legge. Il fatto che Piervincenzi, abbia denunciato il fatto, il giorno seguente l’accaduto, ha fatto cadere la fragranza. Di conseguenza l’accusa a carico di Roberto Spada è “lesioni” e non “lesioni aggravate”, quindi niente domiciliari, né tanto meno arresto.
La testata data da Spada, che ha rotto il setto nasale del reporter, ha provocato soltanto 20 giorni di prognosi a Piervincenzi.
E’ stato aperto un fascicolo dalla Procura di Roma e i carabinieri sono già entrati in possesso delle certificazioni mediche del reporter Rai e del suo cameramen. Non ci sono i presupposti necessari per procedere all’arresto obbligatorio. Perché? Non c’è flagranza di reato e la denuncia è partita dopo 24 ore. Inoltre la prognosi dei medici prevede 20 giorni che configura quindi il reato di lesioni e non lesioni gravissime, reato per cui non è previsto il fermo.
C’è però un punto importante che non sembra essere emerso durante il ragionamento. La polizia può procedere all’ arresto facoltativo “nel caso in cui la misura sia giustificata dalla gravità del fatto o dalla pericolosità sociale del soggetto desunta dalle circostanze del fatto o dalla sua personalità.” Nel caso dell’ aggressione di Spada, a quanto pare, secondo chi indaga, non sussistono i presupposti di pericolosità sociale del soggetto.
“Certo siamo scossi, sia io che Edoardo Anselmi – ha infine dichiarato il reporter -. Lui ha coraggiosamente difeso il girato della telecamera durante l’aggressione, gliene sono grato. Entrambi continueremo a fare il nostro lavoro con la stessa dedizione di prima”.