Francesca Zajczyk, del Dipartimento di Sociologia dell’Università Milano Bicocca, è intervenuta a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus, a proposito della situazione italiana sulle donne al potere. “L’incremento che si è verificato col passare degli anni riguarda sia le aziende pubbliche che quelle private, passando dal 4 al 20%: c’è stato un miglioramento quantitativo”, queste sono le dichiarazioni con cui ha esordito così Zajczyk.

Qual è il problema?

La principale delle criticità legata al fenomeno è data dall’importanza che viene data alle donne nei centri di potere. Il fatto che vi sia una quantità maggiore di professioniste non coincide col fatto che vi sia una buona incidenza del loro punto di vista rispetto all’operato. Il potere maschile mantiene un dominio alto in determinati ambienti. “In molte aziende private della politica esistono molti stereotipi, sia da parte della popolazione che dei cittadini”, ha affermato dopo poco la sociologa. 

Se è vero che ci sono talenti femminili da valorizzare è anche vero che viene riconosciuto loro il merito dovuto solo per volontà più alte, rispetto a quelle di un singolo individuo. Nello specifico, capita di leggere o studiare “che i processi di carriera e del miglioramento della produzione professionale non è egualitaria tra uomini e donne, e che il potere viene deciso da un gruppo di uomini.”

Chi viene privilegiato nella società italiana?

Si tende a dare valore a chi ci somiglia. “Ci identifichiamo in un simile: per quanto riguarda i modi di gestire la leadership o per raggiungere gli stessi obiettivi. Questa è una tendenza presente in tutta l’Italia. Inevitabilmente l’uomo viene privilegiato.”

Francesca Zajczyk, ha inoltre evidenziato quanto per le donne sia difficile cooperare, stare in buoni rapporti. Ancora oggi sono privilegiati gli uomini che utilizzano molto più abilmente le reti tra loro.

Se da un lato è vero che ci sono più donne in ambienti di potere, è anche vero che tra loro manca collaborazione, complicità. Mentre il potere maschile si nutre del proprio potere, e della capacità di stabilire rapporti solidi e duraturi.

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