Università, riparte la lotta: 24 Novembre atenei chiusi. Lo hanno fatto sapere “quelli di Torino”, cioè gli studenti e i professori del Politecnico di Torino dove l’attenzione ai malumori è sempre rimasta alta.

Il mondo dell’università torna sul piede di guerra e l’appuntamento per serrare le fila e riprendere la lotta era fissato per lo scorso lunedì quando, tutte le componenti del variegato panorama universitario nazionale, si sono incontrate presso l’aula 27b del Politecnico di Torino dove ha avuto luogo l’Assemblea Nazionale per il riscatto dell’Università pubblica. Radio Cusano campus ha raggiunto al telefono Lucio Sera, membro dell’Alter Polis, ex rappresentante degli studenti e organizzatore dell’evento, per tracciare un bilancio, seppur provvisorio, dell’iniziativa.

“’Insieme per il riscatto dell’Università Pubblica’ non è stato solo un incontro, è una sigla che raduna studenti, professori, ricercatori e personale tecnico amministrativo nei poli universitari di tutta Italia, in protesta per il cattivo stato di salute del settore nel Belpaese. Lunedì al Politecnico erano presenti anche diverse delegazioni provenienti dalle università di tutta Italia, dal nord al sud”.

“Nei prossimi giorni sarà resa pubblica la prima bozza della legge di bilancio e se il mondo universitario intende dare un contributo propositivo al riguardo, cosa oltremodo urgente, è necessario farci sentire ora. È stato questo il motivo per cui è stata proposta l’assemblea, per fare sintesi delle idee che stanno emergendo a livello locale e convergere su una grande azione di mobilitazione condivisa e nazionale da mettere in atto nel caso il testo della legge di bilancio che verrà approvato non risponda adeguatamente alle nostre richieste. Il prossimo 24 novembre sarà una giornata di mobilitazione in tutta Italia, con il coinvolgimento dei sindacati e di tutti i soggetti in protesta, per bloccare le università con scioperi, assemblee e sospensione delle lezioni. Partiremo da lì”.

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