“Una storia che ti farà morire dal ridere. Mortina” (Mondadori), scritto e illustrato da Barbara Cantini, racconta le avventure di una bambina zombie che vive con la zia Dipartita e per amico ha un levriero albino di nome Mesto, suo inseparabile amico. Mortina vorrebbe avere amici della sua età con cui giocare e divertirsi, ma le è proibito farsi vedere dagli altri: potrebbero spaventarsi. Un giorno però arriva l’occasione giusta, la festa di Halloween.  

L’AUTRICE DI MORTINA

L’autrice di Mortina, Barbara Cantini, illustratrice molto produttiva non solo in Italia ha raccontato a Radio Cusano Campus nel corso del format “Giochi a Fumetti” il percorso che l’ha portata a Mortina.“Dopo gli studi artistici mi sono iscritta all’Università per studiare conservazione e restauro poi mi sono iscritta ad un corso triennale di cinema di animazione. Finita questa esperienza ho lavorato per circa tre anni e mezzo in uno studio dove ho potuto fare esperienza sia nell’animazione sia come colorist.  Questa è stata sicuramente l’esperienza più utile nella mia formazione.

IL PERSONAGGIO

“Mortina – ha raccontato ancora Barbara –  è un personaggio che ho scoperto essere nato molto prima di quello che credevo. Ero convinta che l’idea e il personaggio avessero preso forma circa cinque anni fa quando avevo buttato giù un disegno ancora molto diverso da quello che sarebbe stato il definitivo per il mio blog. Poi casualmente, mentre riordinavo, ho trovato un vecchissimo blocco di quando frequentavo la scuola di animazione ed ho visto che già lì compariva questo personaggio che evidentemente è rimasto   a sedimentare per ben undici anni fino a che non sono stata pronta a raccontare la sua storia. Un personaggio che ha saputo aspettare in modo molto determinato.”

UNA BAMBINA ZOMBIE

“Mortina – ha spiegato ancora Barbara – è una bambina zombie che vive in un mondo normale, fatto di persone normali. Sta bene con se stessa e con la sua famiglia ma si sente un po’ sola e vorrebbe condividere il suo tempo e i suoi spazi con gli altri bambini. Ho affrontato il tema della morte in chiave molto ironica. Buttandola sempre sulla battute e sull’aspetto più grottesco e simpatico che può essere visto nella morte e nella mostruosità. Un altro tema è quello dell’accettazione. Il diverso viene visto in modo sereno come un arricchimento e non come un difetto o qualcosa da guardare con sospetto.”

“HO USATO LE MIE FIGLIE COME CAVIE”

“A volte ho anche usato le mie figlie come cavie nell’ascolto dei miei lavori. E’ successo anche con Mortina, quando l’ho letta a mia figlia più piccola gli è piaciuta molto. Le mie figlie mi sono servite anche da modello. In particolare, c’è una scena nel libro in cui Mortina scende dalle scale ed  è soddisfatta per il suo travestimento da bambina viva, per questa scena e l’espressione della protagonista ho messo in posa la mia bambina con dei vestiti oversize perché altrimenti non sarei riuscita a rendere l’espressività.”