Piccoli e impegnati: l’agenda dei bambini contemporanei può essere paragonata a quella degli adulti. Aumentano le richieste, e la quantità di corsi per il tempo libero, per i bimbi under sei anni. Anzi, i più precoci cominciano a seguire i primi laboratori a nove mesi. C’è un vero e proprio business che si è sviluppato nel mondo dei fanciulli.
Gli infanti con troppi impegni che adulti saranno?
“Saranno adulti che rischieranno di avere problemi di attenzione e concentrazione”, ha affermato Enrico Prosperi, specialista in Psicologia Clinica Medica. Piccoli e impegnati: la società non fa altro che propinarci modelli di successo che conoscono le lingue, la musica, lo sport. E’ colpa dello spirito imitativo dei genitori, o è più voglia di ritrovare nei figli un talento inespresso degli adulti?
Enrico Prosperi ha detto che è necessario “capire per quali ragioni il genitore agisce in questo modo. Potrebbe voler aiutare il ragazzo, o desiderare di soddisfare le proprie esigenze.” Ma non tutti i genitori sono così, l’esperto li ha divisi in due categorie: in quelli che spronano i figli a frequentare tanti laboratori, e quelli che trattengono i bambini a casa, lontani da tutto.
L’eccesso di attività cosa provocherà nei bambini?
“Un grande stress, soprattutto se non è stato lui a scegliere l’attività. Bisogna assecondare le predisposizioni dei bambini. Il nuoto, ad esempio, può essere una disciplina dove i figli possono essere impegnati fin da subito. In generale se gli stimoli dell’adulto diventano eccessivi il ragazzo potrà avere dei blocchi nella sua maturazione psicofisica”, ha aggiunto Prosperi.
A cinque, sei, anni i bambini fanno tutto per gioco, “indirizzarli ad un corso di teatro può andar bene, ma lo faranno senza capire il senso del corso.”
E dei bimbi che cominciano a scoprire il mondo, attraverso i laboratori, a nove mesi cosa ne sarà da adulti?