G8 Genova; L’avvocato Emanuele Tambuscio, difensore dei manifestanti picchiati durante il G8 di Genova, è intervenuto ai microfoni di Matteo Torrioli nel programma “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus per commentare la sentenza della Corte di Strasburgo che condanna l’Italia.

G8 Genova: “La sentenza era ampiamente prevista nel senso che già la Corte d’Appello e di Cassazione italiane avevano scritto che c’era stata tortura a Bolzaneto”

“La condanna non è stata tanto per l’inchiesta ma per la mancata sanzione effettiva. La Corte dice che alcuni responsabili non sono stati identificati e condanna l’Italia anche per la mancata collaborazione da parte delle forze di polizia italiane. Il problema grosso è che non esisteva un reato specifico e quindi abbiamo avuto condanne con pene basse e prescrizioni brevi. I reati erano già estinti in Corte d’Appello. Nessuno ha pagato penalmente”. I risarcimenti per le vittime non finiscono qui. “Il risarcimento è come, dice la Corte, “un ristoro alle persone offese per l’inadempienza alla Convenzione” dei Diritti dell’Uomo, che impone una punizione effettiva dei responsabili di torture. La sanzione è qualificata come danno morale e non per le lesioni subite, quindi per il fatto che non sono stati condannati gli autori dei crimini.”

Resta aperta la possibilità di chiedere al Giudice italiano, al Tribunale Civile, una quantificazione dei danni, fisici e psicologici, che non sono stati pagati.

“Per la Diaz e Bolzaneto ci sono in piedi circa una 50ina di procedimenti al Tribunale di Genova”. Se ai tempi del G8 fosse stata in vigore l’attuale legge sul reato di tortura sarebbe cambiato qualcosa? “Bisognerà vedere quale sarà l’applicazione pratica della legge. È un testo con qualche problema interpretativo. Nel caso di Bolzaneto qualcosa sarebbe cambiato, gli agenti sarebbero stati condannati per il nuovo reato di tortura. Per la Diaz invece no.

A Bolzaneto ci sono stati atti prolungati e reiterati mentre alla Diaz c’è stata un’unica azione, molto violenta, ma più veloce. Si è chiusa nel giro di 5-6 minuti”. Questa sentenza getta, secondo Tambuscio, un’altra ombra sul Paese: “L’Italia ne esce malissimo. Non tanto per la condanna. La Corte scrive che è stato un episodio eccezionale per la gravità. Per gli autori di quei gesti non c’è stata sanzione, neanche disciplinare. La Corte Europea scrive che nessuno è stato sottoposto a provvedimenti disciplinari interni. Quelli che sono stati ritenuti responsabili sono tutti in servizio e questo fa impressione. Lo Stato ha protetto i condannati sapendo che non ci sarebbero stati conseguenze che andavano oltre questa condanna”.