Caso Weinstein, torna a parlarne Vladimir Luxuria. Che non lesina altre critiche nei confronti di Asia Argento intervenendo su Radio Cusano Campus nel corso di ECG, il programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
VLADIMIR LUXURIA: “ASIA ARGENTO? LA PENSO COSI'”
“Asia è una persona che conosco. Mi è venuta a trovare al gay village. Ci siamo divertite insieme. La apprezzo come attrice e come regista, non ho niente contro di lei. Ma sono abituata a dire quello che penso, quindi quando ho letto le sue dichiarazioni molto discutibili l’ho fatto”.
“POTEVA DIRE DI NO…”
“Dire di essere stata forzata a un rapporto, e poi al tempo stesso continuare ad avere dei rapporti sessuali consenzienti con questa persona per cinque anni. Aver firmato insieme a lui una petizione in favore di Polanski. Dire che lui si è presentato in una camera d’albergo con una crema e le ha chiesto un massaggio e lei sto massaggio gliel’ho fatto, aveva 21 anni, non era una bambina. Aveva iniziato a lavorare col papà quando aveva 9 anni, aveva già fatto film importanti e vinto premi. Non aveva bisogno di fare queste cose. Poteva dire di no, ne aveva la facoltà. Lasciare quel porco maiale lì con la sua crema e il suo accappatoio. Esistono tante donne che dicono di no, che preferiscono mantenere la propria dignità piuttosto che cedere per un lavoro, non solo nell’ambito dello spettacolo, in ogni ambito lavorativo”.
SUL CASO WEINSTEIN VLADIMIR LUXURIA HA UN’OPINIONE PRECISA
“Io ho un’idea, mi chiedo come mai, all’improvviso, dopo 20 anni, tutte escano fuori proprio ora con queste denunce. Ho contestualizzato. L’ho fatto quando ho saputo che Tom Barrack, grande amico di Donald Trump, è interessato a comprare la società di produzione di Weinstein, ho collegato che questo Weinstein era lo stesso che ha appoggiato la Clinton e Obama. Era lo stesso che era dietro le quinte anche per trovare lo scoop di Melania Trump come escort di lusso”.
“QUESTA POTREBBE ESSERE UN’OPERAZIONE POLITICO-FINANZIARIA”
“Uno come Donald Trump, che sicuramente non si dimentica le cose, può aver dato vita ad una manovra politica e finanziaria. Io penso che le attrici, anzi gli agenti delle attrici che determinano ciò che le attrici dicono e fanno,non vorrei che abbiamo ricevuto delle promesse da parte di Trump per sputtanare e indebolire Weinstein e rendere così più conveniente per Tom Barrack acquistare la sua casa di produzione”.
“UNA STORIA CHE PUZZA”
“Questa roba puzza più di qualsiasi discarica. Tutte hanno aspettato prima che cambiasse la situazione politica in America, hanno aspettato che si indebolisse questo produttore e ora parlano. Se lui avesse ancora il potere di decidere il buono e il cattivo tempo a Hollywood, forse starebbero ancora tutte zitte, a pancia piena, pronte a fare altri film con lui”.
PRIMA DI CHIUDERE, UNA BATTUTA SULLE PROBLEMATICHE CHE STA VIVENDO LA RAI
“Credo siano state sbagliate alcune cose. Ci sono alcune trasmissioni che su una rete hanno fortuna, quando si spostano perdono punti. Basta pensare a Che Tempo che Fa. Anche altri che sono andati via dal terzo canale non hanno avuto la stessa forza. Per quanto riguarda Domenica In penso che una conduttrice come Cristina Parodi sia una più portata a condurre trasmissioni di informazione. Il pubblico della domenica pomeriggio vuole vedere una donna un po’ più slacciata, popolare. Tipo la D’Urso o Mara Venier, queste donne un po’ più ciacione, che abbiano un rapporto confidenziale col pubblico. Diciamoci la verità: una donna in carriera, quella che possiamo identificare con Cristina Parodi, la domenica sera non si guarda certi programmi, ha altro da fare”.