Paola Minaccioni da domani sarà al Teatro della Cometa, con “La Spiaggia” di Luca De Bei. L’attrice, nel ruolo di Irene, racconta la condizione solitaria di una donna che si trova a riflettere sul passato. “La spiaggia è il luogo dove viene portata dal padre, da maggio a settembre”, ha dichiarato Paola a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
Qual è il significato dello spettacolo?
La spiaggia “è una grande riflessione sulla ricerca della felicità. Molti nodi nascosti nei rapporti padre – figli vengono a galla anche in presenza di un genitore. E’ una storia che porta a riflettere sul concetto della ricerca della felicità come di accettazione di quello che non abbiamo. La solitudine di Irene nasce dalla mancanza di comunicazione, non dall’assenza di persone. Il testo evoca momenti poetici di emozione, nostalgia, di un amore non avuto.”
Paola Minaccioni ha fatto tanti tipi di teatro prima di arrivare alla TV. “Mi piace il teatro che empatizza con le storie. Mi piacciono le catarsi, come dice Piera Degli Esposti. Tutti si riconoscono nei ruoli che ho interpretato. La differenza tra un testo comico e uno drammatico è sottile. I testi possono parlare a molte persone in molti modi. Irene, ad esempio, è un personaggio buffo che cerca soluzioni, non è un personaggio perdente, è una persona piena di vita.”
L’attrice ha ottenuto importanti riconoscimenti nel mondo dello spettacolo, ma non è diventata mamma, come vive questa condizione?
“Non sono mai stata una donna che ha voluto la maternità a tutti i costi. E’ importante averne, ma anche non averne, se non ci sono le condizioni. Bisogna amare le cose che non si hanno.”
E sulla questione Asia Argento dice: “Ho sentito tanto parlare. Le donne si sono costruite il personaggio di vittime, poverette. Non è così. Bisogna rivoluzionare il concetto di femminilità.”