Famiglie in fuga: l’Italia è diventato un Paese migratorio unidirezionale. Si va via senza pensare di poter tornare. Lo ha confermato Delfina Licata, responsabile del XXVI Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes, a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.
Qual è il problema?
“La questione principale non è di quanto è aumentata l’emigrazione, ma le motivazioni che portano a spostarsi altrove. Queste sono il problema economico e la mancata occupazione. Il fatto che in quest’ultimo periodo sia aumentata la migrazione di intere famiglie fa pensare al desiderio di dare maggiori opportunità di vita ai figli (124,000 da gennaio a dicembre 2016). Anche gli anziani over 65 spesso decidono di seguire i più giovani, diventando baby sitter dei nipoti. Soprattutto quando i nipoti sono in età scolare e quando non c’è modo di lasciarli in contesti protetti”, ha affermato Delfina Licata.
Assistiamo alla perdita di intere famiglie che decidono di intraprendere nuovi percorsi di vita altrove. L’Italia appare un Paese facilmente sostituibile. Non è lo spostamento che preoccupa, ma il fatto che “educhiamo i nostri giovani a sentirsi parte del mondo.”
Chi racconta il fenomeno?
Sono le mamme stesse a “condividere la loro storia di separazione dai propri figli sul blog Mamme di Cervelli in Fuga. Si tratta di uno scambio di esperienze che ha dato luogo ad un vero e proprio fenomeno culturale che mette in evidenza le difficoltà di esercizio della genitorialità a distanza. La tecnologia (soprattutto la presenza di piattaforme come Skype) agevola i contatti con i propri cari, permettendo di comunicare in tempo reale. Anche più volte al giorno, ma non potrà mai sostituire i rapporti affettivi dove il contatto fisico è quotidiano.”
Sono i numeri a dimostrare la tesi sostenuta. Dicono infatti che “dal 2006 al 2017 si è passati da circa 3 mln a 5mln di residenti italiani all’estero con un aumento del 57% nell’ultimo anno. L’Italia non è attrattiva, è una nazione dove il processo di migrazione unidirezionale.”
Famiglie in fuga: se i bambini vengono spinti a guardare oltre i confini chi abiterà l’Italia del futuro?