Aldo Cazzullo questo pomeriggio alle 18,30 sarà alla Feltrinelli, presso la Galleria Alberto Sordi, di Roma per presentare “Metti via quel cellulare”, e stamani è intervenuto a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus attraverso un’intervista realizzata dal direttore Gianluca Fabi.
Sono stati tanti i temi toccati durante l’intervento radiofonico a proposito della funzione della rete: dalle relazioni con gli adulti ai cambiamenti legati al mondo del lavoro per arrivare alle strategie politiche illusorie dei leader di oggi. Cazzullo ha detto: “I politici si sono illusi di poter usare i social per rivolgersi direttamente al popolo. Invece è soltanto una corsa verso il basso: in rete quasi tutti parlano e nessuno ascolta. A lungo andare quello che sta accadendo a Trump si ritorcerà contro di lui. Internet trasforma l’oro in fango.”
Quanto alla stesura del libro, il giornalista ha coinvolto anche i figli che hanno dialogato col padre. “Inizialmente erano perplessi, poi si sono appassionati. Sono stato contento di averli coinvolti altrimenti sarebbe stata soltanto una predica”, ha affermato l’autore di “Metti via cellulare”. Nel libro “faccio valere le mie ragioni, dicendo loro che non possono confondere la vita virtuale con quella vera.”
E loro rispondono che: “Il cellulare diventa un alibi. Noi genitori non riusciamo più a parlare con loro e gli diamo il cellulare, come noi venivamo messi davanti alla tv. Il cellulare è un alibi dietro il quale ci nascondiamo per non fare bene il nostro dovere. La responsabilità di quello che noi siamo è sempre vostra, tocca a voi genitori, nonni, darci interessi, stimoli, valori.”
Non è mai stato facile per nessuna generazione dialogare coi genitori: “Il dialogo non è stato facile neanche per noi, ma era importante farlo. Ho un nonno che ha vissuto durante la Grande Guerra, un altro durante la Seconda Guerra Mondiale, il Fascismo, la ricostruzione del paese. Non ho mai trovato noiosi i racconti dei nonni. I nostri nonni hanno fatto sacrifici che farebbe bene ai ragazzi conoscere”, ha sottolineato Cazzullo.
Aldo Cazzullo si è pronunciato sulla funzione di internet, e del web oggi, esprimendo un parere che secondo me non mette tutti d’accordo: “La rete è più quello che distrugge che crea. La rete sta distruggendo il lavoro delle banche, delle librerie, dei agenzie di viaggio. E’ utile che i ragazzi parlino con i nonni e che capiscano che ogni generazione ha avuto la sua guerra da combattere. I nonni di casa Cazzullo stanno imparando ad usare WhatsApp, le nonne sono più sveglie, hanno già imparato. Le donne sono più sveglie.”
Gli inventori di Facebook, e altri social sono considerati degli eroi di oggi “dominano la rivoluzione digitale. E’ la prima rivoluzione dove gli eroi sono considerati buoni. L’ingresso è tutto gratis. La rete sa tutto di noi, se ci piacciono le bionde o le brune. Facebook non ti spalanca un mondo, ma ti rinserra nel tuo.”
Aldo Cazzullo secondo voi ha un’idea giusta di internet, e dello specchio che ci restituisce? Davvero credete che la crisi delle professioni è conseguenza della rivoluzione tecnologica in atto?