Spara ai ladri per legittima difesa. Ignazio Messina, segretario dell’Italia dei Valori, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus per commentare quanto accaduto all’avvocato indagato, a Latina, per eccesso di difesa.
Francesco Palumbo, di 47 anni, domenica pomeriggio ha sorpreso i ladri nell’abitazione del padre, a rubare. D’impulso l’uomo sparai ai ladri uccidendone uno. Ad ora, l’uomo, che possiede un regolare porto d’armi è indagato per eccesso colposo di legittima difesa.
Dopo aver sentito gli spari i condomini si sono affrettati a chiamare le forze dell’ordine. Quando sono arrivati sul posto, ormai, non c’era più nulla da fare e i complici erano già fuggiti.
Messina ha raccolto, nei mesi scorsi, oltre due milioni di firme per una legge sulla legittima difesa di iniziativa popolare
“Una cosa è certa. Al di là del caso specifico, quello che si genera è che la mancanza di una legge seria e chiara comporta che in ogni episodio drammatico come questo ci sia sempre il problema di stabilire se la legge vale o non vale”. E continua: “Chiediamo ufficialmente al presidente della commissione giustizia al Senato, che la nostra proposta venga calendarizzata e messa all’ordine del giorno della commissione. Il presidente D’Ascola condivide l’impostazione della legge.
L’attuale legge in discussione non serve. Non è possibile pensare di sottoporre a perizia psichiatrica chi si è difeso, non si ha la certezza di non essere condannati se ci si difende in casa, non esclude poi il risarcimento per il ladro ferito. La nostra legge ha tre punti salienti – ha spiegato Messina – certezza della pena, con un aumento degli anni. Chiunque si difende dentro casa propria da un pericolo imminente non è mai sottoposto a processo penale. Ovviamente se il ladro è in casa non se sta fuggendo per strada. Terzo, se un ladro si danneggia nel corso di un furto non verrà mai risarcito, cosa che accade nel nostro paese”.