MARTINA NAVRATILOVA
UNA CHE HA SAPUTO VINCERE, IN CAMPO COME NELLA VITA
Una che ha vinto in campo e nella vitaQuando si parla di fenomeni, nello Sport, bisogna fare molta attenzione. Perché una cosa è vincere qualcosa, da giocatore, non importa di quale disciplina, e poi ripetersi da allenatore. Ben altro è resistere in campo fino ad età avanzata, come è capitato a pochissimi eletti, per esempio fino ai 45 anni di Dino Meneghin, che ha giocato 29 campionati di Serie A vincendo tutto in Europa, ripetendosi per 7 volte in Coppa dei Campioni per Club, 1 volta per Nazioni, e anche in giro per il Mondo. Oggi parliamo di una ATLETA difficilmente eguagliabile, in assoluto. Martina Šubertová. Non vi dice nulla, questo cognome? E’ giiusto. Perché i suoi genitori si separarono quando lei aveva solo 6 anni, nel 1962, e Martina prese il cognome del secondo marito della Madre, Jana, Miroslav Navràtil, aggiungendo il femminile OVA al cognome. E lui fu il suo primo insegnante di Tennis.
Una storia affatto semplice, la sua, prima di arrivare in vetta e restarci per tantissimo tempo. Infatti nel 1975 Martina Navrativòva si presenta all’Ufficio Immigrazione di New York per avviare le pratiche della cittadina statunitense, lei che è di origine cecoslovacca essendo nata a Revnice il 18 ottobre 1956, diventando americana a tutti gli effetti nel 1981. Come tutti i campioni di tecnica, di grinta, di determinazione, Martina ha dovuto fare i conti da giovane con la forma fisica, con il peso, e lavorò da subito sulla disciplina e alimentare e di allenamento, esortata, per così dire, con una poco simpatica etichetta attaccatale dal popolare giornalista Bud Collins, che scrisse, di lei “La larga speranza bianca”. Iniziò a fare palestra, da una parte per dimagrire, dall’altra per potenziare i muscoli di braccia e gambe, e anche in questa scelta ha aperto la strada a ciò che avrebbero fatto quasi tutti, negli anni successivi.
Sempre ai massimi livelli – Ha vinto 59 tornei del Grande Slam, 18 da sola, 31 in doppio e 10 nel doppio misto, l’ultimo dei quali nel 2006, a quasi 50 anni, agli U.S. Open, il torneo pari grado dei nostri Internazionali d’Italia, ma negli Stati Uniti. Con questa enorme vittoria è diventata l’atleta più grande d’età, sia femminile che maschile, ad aver vinto una prova internazionale di tale caratura. Di lei va ricordato un record clamoroso: in totale è rimasta in cima al mondo, da numero 1, per 6 anni e 15 giorni ossia per 332 settimane, questo nel Tennis singolare. Nel doppio per quasi 4 anni e mezzo! Numeri impressionanti. Aggiungiamo a queste considerazioni il fatto che sia stata l’unica tennista capace di conquistare tutti i tornei del Grande Slam, li ricordiamo: gli Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon, gli Internazionali al Foro Italico e gli US Open, di fianco al Campionato WTA e la Fed Cup, ossia la Coppa Davis delle Donne. Record assoluto sul prato londinese, con 9 vittorie a Wimbledon, ha incarnato la rivalità storica con Chris Evert, statunitense, superandola 43 volte in 80 incontri giocati con la collega a stelle e strisce, incrociata 14 volte in una finale del Grande Slam. L’unica a raggiungerla con una settimana di meno in vetta al mondo, 331, fu Steffi Graf che l’ha battuta due volte in una finale del Grande Circuito tennistico planetario e superandola da numero 1 al mondo: la tedesca rimase di fila in vetta per 156 settimane consecutive. Ma quello che ricordano intere generazioni di appassionati o semplici sportivi è la ventennale rivalità con Chris Evert, due talenti cristallini e assoluti. La aggraziata statunitense avrebbe preso la scena dal 73 al 1982, la Navratilova negli anni successivi. In tutta la sua longeva carriera, la mancina più famosa del mondo avrebbe vinto 167 tornei di Singolare e ben 178 nel Doppio. Conseguenza ne fu che nel 2000 venne introdotta, e ci mancherebbe, nella International Tennis Hall of Fame. All’inizio del 2008 ottiene il doppio passaporto tornando cittadina non più della Cecoslovacchia ma della giovane Repubblica Ceca.
La coerenza e la difesa delle proprie idee – Il coraggio e il carattere di Martina Navratilova non sono mancati nemmeno nella vita privata. Dopo una relazione con Karen Walker nel 1985 disse pubblicamente di aver cambiato orientamento sessuale, difendendo con orgoglio la sua scelta. Nel 2000, durante la popolare serie televisiva Will & Grace, racconta questo episodio dicendo di essere stata eterosessuale fino al 1985. Qualche mezzo di comunicazione aveva insinuato in precedenza di un suo precedente rapporto con la scrittrice Rita Mae Brown. In realtà, fino al 1991 la popolarissima tennista ceca ebbe una lunga storia d’amore con Judy Nelson, ma quando si sono separate il tutto fu accompagnato da una battaglia in tribuna che ebbe parecchia réclame. Nel 2014 si è sposata con Julia Lemigova, sua compagna da diverso tempo. Fuori dal campo la Navratilova è impegnata in diverse opere di beneficenza in favore dei diritti dei gay, dei bambini poveri e degli animali. Ha scritto anche tre romanzi gialli, saggi su come restare in forma, e 4 autobiografie.
Un’altra strada – Dal dicembre 2014 ha tentato l’avventura quale Coach di Agnieszka Radwanska ma 5 mesi dopo Martina comprende bene le difficoltà che sarebbero emerse nel dover dedicare tanto tempo a una tennista di talento che va seguita come veniva fatto con lei. E al momento non ricopre incarichi ufficiali. Buon compleanno alla Signora del Tennis Mondiale, che ha saputo aprire nuove strade per sé e per l’amata disciplina.