Medicina ad Enna. La chiusura delle indagini per abuso d’ufficio ed invasione di edificio pubblico, a carico dell’ex senatore democratico Mirello Crisafulli, oggi amministratore unico del Fondo Proserpina, che da tre anni si occupa del supporto logistico alle attività in estensione didattica dell’Università Dunarea de Jos ad Enna, riporta l’attenzione mediatica proprio sull’attività didattica dell’ateneo romeno delocalizzato ad Enna. Le indagini riguardano l’approdo ad Enna dell’Università di Galati e furono avviate, nell’ottobre 2015, su impulso del Miur, dall’ex procuratore Calogero Ferrotti.
Le parole dell’Avv. Augusto Sinagra
“Dall’emissione della sentenza da parte del Tribunale di Caltanissetta ad oggi, posso dire di aver battuto il Miur con un netto 4-0. Da quando si espresse a nostro favore il giudice monocratico, i corsi sono sempre andati avanti pacificamente e continuano a farlo anche oggi. Vi dirò di più, i vertici dell’ateneo romeno ragionano sulla possibilità di allargare ad oltre 60 unità i posti disponibili ogni anno per frequentare medicina qui ad Enna, dove trovano percorsi di formazione di eccellenza con professori romeni di alto livello. A dare ulteriore conferma del buon lavoro che si sta portando avanti, le numerose sinergie con gli altri atenei siciliani, tutti entusiasti di lavorare con l’Università Dunarea de Jos ad Enna”.
Queste le dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio Cusano Campus dall’Avv. Augusto Sinagra, difensore di Mirello Crisafulli, del Fondo Proserpina e della stessa Università di Galati.
I motivi dell’opposizione
“L’opposizione iniziale da parte del Miur e l’ostruzionismo della comunità accademica nei confronti dell’estensione didattica dell’Università Dunarea de Jos ad Enna era solo il tentativo di difendere interessi corporativi da parte della classe medica, oltre all’ennesima manovra messa in campo per tutelare le baronie che in questi anni hanno sfregiato l’università italiana. Ora c’è voglia di continuare e di allargare i confini della proposta didattica”.
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