Maria Tinto, psicologa, è intervenuta a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus a proposito del modello educativo che i genitori dovrebbero mettere in atto per insegnare ai propri figli a difendersi dalle molestie: è in famiglia che si impara prima di tutto, come?

“Spiegare ad un figlio serve a ben poco. E’ il modello che il genitore propone che lascia il segno. Una madre che si mostra rispettosa di se stessa e che vincola la propria figlia alla sacralità del corpo la sta proteggendo. Una madre rispettosa di se stessa e che non è assoggettata a nessuna dinamica di potere maschile sta dando dei segnali importanti. I figli si educano indirettamente, mai direttamente. E’ il modello che plasma i figli”, ha aggiunto Maria Tinto. 

Abbiamo preso spunto dal dibattito in corso su Asia Argento, con l’obiettivo di aiutare le mamme ad una educazione più incisiva ed efficace. “I figli oggi ottengono tutto e subito. Le cose si ottengono con la fatica”, ha detto la dottoressa Tinto. E sarebbe questa la colpa imputata agli adulti rispetto alle cause per cui una ragazza tenterebbe la scalata sociale attraverso vecchi metodi.

“Il sesso come merce di scambio c’è sempre stato. Come il tifo nel meridione. Questa modalità di esercitare il potere, da parte di uomini influenti, in cambio di prestazioni sessuali è sempre esistita. Il sesso è un piacere e può essere usato, barattato. Si tratta di ricatti psicologici. Le persone non dovrebbero mai trovarsi in queste situazioni. Gli uomini sono consapevoli del potere che esercitano, le ragazzine meno.” 

“Una donna percepisce quando l’altro sta andando oltre: siamo animali, l’istinto sessuale ci appartiene. Esistono dei limiti, ogni donna dovrebbe stabilire il proprio. Ma questo è possibile con l’età, con la conquista di una certa maturità. Alcune giovani ragazze non hanno stabilito il loro limite.”

Da un punto di vista giuridico esistono delle leggi in grado di proteggere le vittime, ha affermato l’avvocato Rita Mone, di Differenza Donna: “In Italia è possibile servirsi dei centri antiviolenza situati su tutto il territorio nazionale. Basta chiamare il 1522 per conoscere il più vicino. Le donne dovrebbero trovare il coraggio che serve e chiedere aiuto. Secondo l’OMS la violenza di genere è la prima causa di morte delle donne al mondo.”

 

 

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