Immigrazione, integrazione e diritti fondamentali. Questa mattina presso l’Aula Magna dell’Università degli studi N. Cusano si è svolto il Convegno dal titolo “Immigrazione, integrazione e diritti fondamentali”, che ha affrontato le diverse prospettive, oggi in discussione, di un nuovo approccio normativo sull’immigrazione, attraverso una serie di politiche volte ad vera integrazione nel rispetto dei diritti fondamentali di coloro i quali vengono accolti. I diversi interventi si sono rivolti alle prassi applicative ed alla difesa legale, con particolare riferimento alla tutela dei diritti dei migranti alle frontiere marittime e terrestri, alla protezione dei lavoratori stranieri irregolari ed alle questioni dei minori non accompagnati e dei richiedenti asilo.

Nella presentazione introduttiva del convegno è stata sottolineata l’esigenza che le prossime riforme legislative tengano conto del fallimento sostanziale dei precedenti tentativi di legislazione in tema di immigrazione e asilo, avvertendo anche come il legislatore negli ultimi interventi del 2004 abbia disatteso i richiami della Corte Costituzionale, che aveva rilevato numerosi profili di incosttuzionalità nella disciplina dei respingimenti e delle espulsioni, perno della legge n.189 del 2002 ( cd. Legge Bossi-Fini). Si è ulteriormente discusso della necessità di rispettare in maniera rigorosa l’art. 2 del T.U. n.286 del 1998, che riconosce i diritti fondamentali di tutti i migranti, anche se privi di permesso di soggiorno, avvertendo al riguardo l’esigenza di un assoluto rispetto delle prescrizioni costituzionali e delle Convenzioni internazionali, come la Convenzione europea a salvaguardia dei diritti dell’uomo e la Convenzione di New York del 1990, a protezione dei diritti dei lavoratori migranti e delle loro famiglie.

Solo a partire da un ridimensionamento della discrezionalità amministrativa, sarà possibile procedere ad un effettivo riconoscimento dei diritti fondamentali della persona umana, come diritti sovraordinati rispetto alle norme di controllo degli ingressi e del soggiorno dei migranti. Non si può tollerare in altri termini che il contrasto della clandestinità, condizione imposta e non scelta dagli stranieri che vogliono venire nel nostro paese per lavorare o per chiedere asilo, si traduca nel favorire pratiche repressive che alimentano indirettamente le forme più violente di sfruttamento. I lavori sono stati aperti dal saluto del Magnifico Rettore, prof. Fabio Fortuna, cui ha fatto seguito l’intervento del Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università N. Cusano, prof. Giovanni Puoti. Ha presieduto e coordinato l’evento Franco Gaetano Scoca, prof. Emerito di Diritto Amministrativo.