Legge elettorale. Tutti gli occhi sono ora puntati sul Senato. Ecco cosa ha detto la senatrice dem Monica Cirinnà ospite stamattina di Radio Cusano Campus. “Al Senato stiamo col pallottoliere”, ha affermato al telefono con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
LA FIDUCIA SULLA LEGGE ELETTORALE E I NUMERI AL SENATO
“Noi senatori viviamo senza estrema apprensione ciò che accade alla Camera, dove i numeri del Pd sono ampi. Noi senatori invece abbiamo sempre il pallottoliere, io sono quattro anni che vivo con il pallottoliere in mano. in Senato siamo così su tutto, anche se non credo che la legge rischi di saltare. I numeri di ieri sera, anche sul voto segreto, abbiano in qualche modo rassicurato la maggioranza e chi ritiene che una legge elettorale si debba fare”.
MONICA CIRINNA’ SUL ROSATELLUM
“l parlamento non può diventare il luogo del pantano in cui non si riesce a costruire nulla di buono. La legge elettorale serve, non farla vuol dire abdicare alla legislatura una tua funzione per la quale i cittadini ti hanno indicato. La legge elettorale si doveva fare. Penso che questa sia meglio di quella precedente e di quella che è stata affossata prima dell’estate. La mia legge elettorale del cuore è fatta di piccoli collegi, con un maggioritario pieno, dove i cittadini scelgono la persona”.
PRO E CONTRO
“Questa legge è comunque meglio dell’altra, anche se ci sono cose che non mi piacciono. La prima è che non si può fare il voto disgiunto. Non mi piacciono le pluricandidature, Sono troppe. Ci saranno i super garantiti, quelli che devono entrare per forza. E perché questa legge ha avuto tutto questo consenso? Perché a tutti i leader va bene indicare i propri fedeli e i propri sodali in posizioni di blindatura. Le preferenze? Purtroppo in molti contesti hanno votato malaffare, voto di scambio, finanziamenti illeciti del candidato e della politica. Purtroppo viviamo in un Paese dove tutto ciò che ha a che fare con il potere ha a che fare anche con il denaro. Evitare le preferenze per me è un bene”.
A PROPOSITO DI IUS SOLI
“Se vogliamo, facciamo in tempo ad approvarlo. Se abbiamo avuto l’ardire di mettere la fiducia sulla legge elettorale, dobbiamo avere l’ardire di mettere la fiducia sullo ius soli. Ius soli va approvato, così come è uscito dalla Camera. Bello, brutto, incompleto, temperato, non temperato. Io chiedo al Premier Gentiloni, che conosco da quando eravamo giovani, di avere lo stesso coraggio inatteso che ha avuto di mettere la fiducia sulla legge elettorale anche sullo ius soli. Portiamolo in aula, se non viene votato sarà bocciato dall’aula. Vediamo poi chi avrà il coraggio di votare contro questi bambini”.