L’avvocato Stefano Castrale, legale difensore dei tre vigili urbani accusati di omicidio colposo per la morte di Andrea Soldi avvenuta a seguito di un TSO, è intervenuto ai microfoni di “Legge o Giustizia” su Radio Cusano Campus.
Andrea Soldi è morto soffocato dal braccio di un vigile che lo ha stretto al collo talmente forte da provocargli un «violenta asfissia da compressione».
I suoi assistiti hanno seguito un corso per gestire un TSO?
“Questa è una problematica che sarà affrontata all’interno del processo. Posso dire che successivamente al fatto è stato portato avanti un comune protocollo d’intesa che è d’intervento ma non operativo, e che quindi ha rilevanza dal punto di vista strettamente amministrativo e procedurale”.
Sono già state fatte due perizie sul corpo del Soldi ma voi ne chiedete una terza super partes: “La perizia era già stata chiesta in fase d’indagine dal pubblico ministero, rigettata successivamente dal giudice per le indagini preliminari. Sarà svolta in dibattimento per evitare sospensione: l’accusa afferma che tra le concause che hanno portato alla morte ci sia anche l’attività della polizia locale, i consulenti della difesa invece ammettono che non ci sia responsabilità dei miei assistiti”.
Il sindaco di allora Fassino firmò il TSO?
“Non ci fu ordinanza firmata dal sindaco. Il nuovo programma interdisciplinare serve per regolarizzare quella che è la materia. Gli agenti della polizia municipale sono stati chiamati dal 118 e dal medico psichiatra, e proprio i miei assistiti hanno richiesto la presenza di un secondo psichiatra che ha controfirmato la richiesta del suo collega già presente”.
Non crede che l’opinione pubblica abbia già emesso la sua sentenza?
“I social network anche su sollecitazione dei parenti della vita hanno fatto si che ci sia stata movimentazione nei confronti dei vigili”. Come stanno i suoi assistiti? “I miei assistiti hanno subito minacce ed intimidazioni, anche con invio di proiettili in buste anonime. Siamo convinti che giustizia sarà fatta”.