Dopo il referendum in Catalogna Claudia Zuncheddu, fondatrice di Sardegna Libera, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, per parlare del desiderio di indipendenza della Sardegna.
Indipendentismo sardo e colonizzazione
“L’autodeterminazione è il diritto di un popolo di poter decidere a casa propria per il proprio futuro, è tutelato dal diritto internazionale – ha affermato Zuncheddu – l’indipendenza va considerata un valore, pari a quello della dignità. Le speculazioni hanno portato a criminalizzare il concetto di indipendenza. Per noi in Sardegna è una necessità essere indipendenti. Ci sono ragioni storico-culturali che ci rendono talmente diversi dal resto delle regioni in Italia e che ci configurano come nazione. Per quale ragione dobbiamo essere costretti ad avere rapporti con lo Stato italiano? C’è un rapporto di stampo coloniale. Lo dimostra il fatto che il 62% della militarizzazione prevista per tutte le regioni d’Italia è concentrata in Sardegna: lontano dagli occhi, lontano dal cuore, con il mare di mezzo. Questa è colonizzazione”.
Lo Stato Italiano ha portato solo impoverimento
“Gli interessi dello Stato hanno portato solo impoverimento, malattie. La Sardegna non è quell’isola felice che si vuole far credere – ha continuato Zuncheddu – prima dell’indipendenza, noi vorremmo che lo Stato italiano salvasse i nostri conti, dato che dal punto di vista fiscale lo Stato disattende da sempre i suoi impegni, come si verifica in tutte le situazioni coloniali. Parte della Sardegna ha paura dell’indipendenza per gli aspetti economici, ma se ai sardi chiedi: vi sentite italiani o sardi? La maggioranza risponde: noi siamo sardi”.
Referendum per la Sardegna
“Noi abbiamo pensato al referendum, ma dobbiamo fare bene i conti con il calendario per evitare di prendere una prima batosta che faccia poi archiviare la questione. Serve cautela. I movimenti sardi per l’indipendenza stanno trovando finalmente una sintesi e siamo nel pieno delle battaglie” ha spiegato Zuncheddu.
Sul referendum in Catalogna
“La Catalogna è una speranza. Siamo fortemente preoccupati per l’aspetto repressivo, perchè è una repressione franchista della nuova Europa. E’ preoccupante per tutti i popoli senza Stato che mirano alla propria indipendenza” ha dichiarato Zuncheddu.