Oggi è il compleanno di uno dei più completi campioni del calcio internazionale, Zlatan Ibrahimovic: calciatore di grandi doti atletiche, poderoso, ha una tecnica non da centravanti classico ma da numero 10. Il che gli ha permesso di segnare reti incredibili, dall’interno delle aree di rigore avversarie e dalla media distanza dai 7 metri e 32 centrimetri dei portieri che hanno provato a sbarrargli la strada. Oggi Zlatan compie 36 anni, essendo nato il 3 di ottobre del 1981 a Malmoe, nella Svezia del Sud, figlio di immigrati dalla ex-Jugoslavia. Il padre, Sefik, è bosniaco, la madre, Jurka, è di Prkos, frazione di Skabrnja, Croazia.
La sua autobiografia, Io Ibra, in svedese Jag ar Zlatan Ibrahimovic, ha venduto nella sola Italia 200.000 copie e addirittura 500.000 nella natia patria svedese, della cui squadra nazionale è stato il capitano e simbolo fino a qualche mese fa.
Ha giocato con il Malmoe, l’Ajax, che lo ha reso popolare, la Juventus, l’Internazionale, il Barcellona e il Milan, prima di andare in Francia al Paris Saint Germain, e al Manchester United.
I lanceri di Amsterdam, famosi in tutto il mondo per coltivare e crescere i giovani talenti e, dai 16 ai 18 anni, spedirli in Serie A o in altre nazioni ceduti a peso d’oro, per lui investono quasi 8 milioni di €, e hanno l’occhio lungo, grazie a Leo Beenhakker, tecnico prestigioso, nella terra dei tulipani e nel Vecchio Continente. Il popolarissimo club olandese con lui vince due campionati, 2002 e 2004, una Coppa Nazionale nell’anno del primo titolo, e una Supercoppa.
I tre anni alla Juventus di Zlatan sono caratterizzati dalla cancellazione di due scudetti dallo scandalo di Calciopoli: dalle statistiche non verranno cancellati i suoi 26 gol bianconeri in 92 presenze corredati anche da 17 assist. Nell’Inter 3 scudetti di fila, dal 2007 al 2009, completando le soddisfazioni in nero-azzurro con due Supercoppe, 2006 e 2008; e il quarto tricolore, in Italia, col Milan nel 2011, dopo che nel 2010, al Barça, ha vinto una Liga e due Supercoppe spagnole, 2009, anno della Supercoppa dell’UEFA e del Mondiale per Club, e l’altra nel 2010. Il 2009 potremmo dire che sul piano del raccolto è stata la sua migliore stagione in assoluto.
Questo per dire agli euroscettici nei confronti di Zlatan, che non è vero che la sua bacheca sia vuota di soddisfazioni continentali.
In Francia 4 campionati di fila, dal 2013 al 2016, tre coppe di Lega, due Coppe nazionali, e tre Supercoppe del paese transalpino: tutto vestendo la blasonata casacca del PSG. Ma anche in Inghilterra ha contribuito, in maniera determinante, con reti segnate e assist pesanti, alla vittoria nel Community Shield 2016, a una FA Cup l’anno dopo, che ha visto lo United conquistare anche la vecchia Coppa UEFA, o se preferite, l’Europa League.
In Nazionale la Svezia si è praticamente appoggiata sempre a lui senza dargli le opportune fortune, con una compagine spesso modesta, a parte il suo palese talento. Ha partecipato ai Mondiali 2002 in Giappone e Corea e quattro anno dopo in Germania, e a 4 edizioni del Campionato d’Europa, finendo in Francia la passata stagione il suo percorso con la formazione giallo-azzurra. Nella storia della Svezia è il più prolifico marcatore, con 62 reti in 116 presenze, con una media superiore a una rete ogni 2 gare disputate. Anche con il PSG è il più grande bomber, con 156 reti segnate. Due record che resteranno a lungo, nei libri specializzati nel Calcio.
Tecnicamente parlando – Zlatan Ibrahimovic è bravo sia di destro che di sinistro, efficace nel dribbling secco e prodotto in velocità, è preciso al tiro anche se provato con potenza. Completa il suo ampio bagaglio la disponibilità, quando marcato da uno o due avversari, a giocare, di testa e di piede, di sponda, favorendo l’inserimento in verticale dei compagni, incoraggiandoli al tiro in condizioni di smarcamento.
L’Ibra che conoscono in pochi non sanno che nel 2015 ha aderito con la casacca parigina, a uan campagna del World Food Program, il Programma alimentare mondiale, tatuandosi i nomi di 50 persone assistite dall’Agenzia delle Nazioni Unite.
Nel medesimo anno incide una sua versione dell’inno di Svezia che gli vale il Disco d’Oro ottenendo centinaia di migliaia di visualizzazioni su YouTube. Alla fine del 2016 la Svezia lo ha omaggiato con una statua eretta allo stadio Friend Arena di Stoccolma.
L’auspicio più bello dopo l’infortunio serio patito col Manchester United è quello di rivederti presto in campo, Zlatan, talento cristallino che durerà, probabilmente, fino ai 40 anni di Francesco Totti. Auguri, dunque, anzi…come si dice nella bella Svezia, dove è secondo soltanto al grande tennista Bjorn Borg… UNDERBAR GOD FÖDELSEDAG, ZLATAN!