Robert Allen McAdoo jr. più famoso come Bob è stato un grandissimo giocatore di pallacanestro sia in America che in Europa, e alla fine è durato per ben 19 anni da vice-allenatore dei Miami Heat, nel miglior periodo della franchigia dello Stato della Florida. Nasce a Greensboro il 25 settembre 1951, e gioca per 13 anni nella NBA, vincendo 2 titoli su 3 finali giocate. Rifiutò sistemazioni che non fossero in grandi piazze, e scelse, dal 1986 al 1993, il basket italiano, con Milano e Fabriano, tra le altre.

Cosa ha ottenuto Bob Mc Adoo in America – Prima di arrivare in Italia, a Milano, Bob è stata miglior matricola dell’anno nel 1972-73, e, una volta in pianta stabile nella National Basketball Association, ha vinto la classifica del miglior marcatore per tre stagioni di fila, dal 1973-74 al 76. E’ stato anche MVP dell’anno nel 75. Una costanza incredibile, un rendimento da ala e non da pivot, per la sua innata classe nel tiro in sospensione e per i suoi mezzi atletici. Tutto questo girovagando nei professionistici americani: le due più rilevanti soddisfazioni le ottiene nelle tre finali giocate dai Los Angeles Laker, che, è vero, ne perdono una con i Philadelphia Seventi-Sixers di tale Doctor Jay, Julius Erving, ma ne vincono due, la prima nel 1982 l’altra nel 1985.

In 13 campionati a stelle e strisce ha giocato 852 partite con una signora media a gara = 22 punti, 1 con quasi 10 rimbalzi a gara. Non accettando un’offerta di Philadelphia, scelse la Tracer Philips Olimpia Milano.

LA NOSTRA PALLACANESTRO – In Italia contribuisce a una delle più importanti imprese sportive costruite e ottenute da una squadra italiana, la Tracer Philips Milano. Infatti, prima di vincere lo scudetto nel maggio del 1987, il 2 aprile, a Losanna, le sue mani strappano il rimbalzo all’errato tiro da tre punti di Giamchy negli ultimi secondi della finale di Coppa dei Campioni contro il Maccabì Tel Aviv. Dopo ben 21 dal Simmenthal, Bob Mc Adoo, in compagnia di Mike D’Antoni, Franco Boselli, Dino Meneghin con allenatore Dan Peterson, il più importante trofeo continentale torna nella città meneghina e ambrosiana. E tutto questo con Mc Adoo 36enne, giocatore di pallacanestro dalla classe inarrivabile.

Da quella Coppa dei Campioni si aprirà la strada per conquistare il mondo intero, con il successo in Coppa Intercontinentale, nel 1989, dopo il bis in Europa del 1988 con Franco Casalini che aveva preso il posto del suo maestro e mentore, Dan Peterson. Con Milano nell’anno della Coppa del Mondo per Club, vince il suo secondo scudetto nella sua permanenza all’ombra del Duomo, dove nell’87 aveva vinto anche la Coppa Italia.

Nel nostro basket non finisce di stupire gli amanti della palla a spicchi, per un meraviglioso tuffo sul parquet di Livorno nella storica finale che, per mezzo secondo di ritardo nel tiro di Forti, vide l’Enichem beffata amaramente dall’Olimpia Milano.

Il suo dimostrare talento in Italia finirà dopo 7 anni passati tra Milano, Forlì, Brescia e Fabriano con 26,6 punti a partita, e quasi 9 rimbalzi per ogni 40’ giocati. Lasciò a 42 anni.

I nostri lettori possono sentire tramite un preciso link tratto da Olimpia TV (la web television della Pallacanestro Olimpia Milano) ciò che dice di Bob Mc Adoo il popolarissimo Dan Peterson, suo allenatore all’ombra del Madonnina, e precursore della diffusione dello sport americano nella televisione italiana. https://www.youtube.com/watch?v=PkrsTzyNi_c

Una particolare curiosità che riguarda lo stimato mondo dell’NBA: Bob Mc Adoo è l’unico Most Valuable Player a non essere stato inserito nella lista dei migliori 50 giocatori stars & stripes, che fu messa su carta nel 1996, in occasione dei primi 50 anni della Lega americana. Un parziale risarcimento lo darà a Mc Adoo l’emittente televisiva TNT 10 anni dopo inserendolo, come è giusto che sia, nella “Next 10”, i migliori 10 giocatori in assoluto nella storia della Pallacanestro.